Ipotesi di riorganizzazione dell’emergenza urgenza. Ussai: “Riccardi ha scelto la centrale unica, ma non vuole dirlo”
“Riccardi sceglie di lavarsene le mani, facendola passare per una decisione tecnica, conscio che ogni soluzione finirà per scontentare qualcuno”. Così il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai, dopo la presentazione in III Commissione delle ipotesi di riorganizzazione del sistema regionale dell’emergenza urgenza. “Un’illustrazione a senso unico, che conferma il modello della centrale unica tanto criticato dallo stesso assessore quando era all’opposizione”. “L’ex direttore generale di ARCS, Giuseppe Tonutti, manager nominato dall’assessore Riccardi, ci ha presentato una serie di dati, di cui alcuni piuttosto discutibili, senza spiegare con quali tecnici abbia elaborato la relazione – rimarca Ussai -. Secondo Tonutti, il documento illustrato ha trovato la condivisione di tutti i soggetti con cui si è confrontato. Difficile da credere, viste le dichiarazioni di molti sindacati sul tema”. “Ci chiediamo, a questo punto, cosa sia cambiato rispetto alla relazione del tavolo tecnico regionale dell’emergenza urgenza, composto da 13 professionisti più due responsabili infermieristici del sistema 118, che alla fine del 2019 considerava preferibile il sistema con due centrali, ricomprese nei Dipartimenti di emergenza aziendali con funzione di backup reciproco e di integrazione operativa per le aree territoriali di confine – continua l’esponente M5S -. Oggi invece ci siamo sentiti dire che il backup non serve perché c’è già una struttura adeguata dall’altra parte della strada rispetto alla centrale…”. “Riccardi si è detto aperto a tutte le soluzioni ma, al di là delle dichiarazioni di facciata, è chiaro come voglia mantenere un modello che ha fortemente osteggiato. Il programma elettorale del centrodestra recita testualmente: ‘riorganizzare l’emergenza sanitaria nell’ambito di dipartimenti di emergenza di area vasta e ripristinare il collegamento diretto 118 – Centrale operativa sanitaria’ – ricorda il consigliere pentastellato -. Cambiare idea è lecito ma almeno lo si dica apertamente e ci si assuma la responsabilità”. “Al di là del numero delle centrali, il tema cruciale è quello della frammentazione e dell’isolamento tra centrale unica e emergenza territoriale, che vanno assolutamente scongiurati per offrire un migliore servizio ai cittadini e condizioni di lavoro ottimali agli operatori – conclude il consigliere pentastellato -. Chiederemo di audire in Commissione i sindacati e gli operatori della centrale per ascoltare dalla loro viva voce le criticità presenti e le proposte di miglioramento”.