La ginnasta friulana Alexandra Agiurgiuculese (Asu) conquista il pass per Tokyo 2020
L’azzurra, atleta dell’Associazione Sportiva Udinese, ha ottenuto un incredibile sesto posto che le ha permesso di coronare un sogno: partecipare ai prossimi Giochi olimpici, Alexandra Agiurgiuculese ha così staccano il suo pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020. La farfalla, che milita nella squadra dell’Asu, è stata impegnata in questi giorni nel campionato del mondo di Baku (Azerbaigian). Sulla pedana della National Gymnastics Arena, dallo scorso 16 settembre, si sono affrontate le migliori ginnaste del mondo. Ventiquattro le individualiste che hanno meritato la finale all around. Solo 16 hanno ottenuto il pass, fra queste anche l’azzurra, aviere dell’Aeronautica Militare. «Siamo tutti felici di questo risultato, storico per l’Asu», ha raccontato visibilmente emozionato il presidente dell’Associazione Sportiva Udinese, Alessandro Nutta. «Fino a due anni sembrava un obiettivo impossibile. Alexandra non si è soltanto qualificata per le Olimpiadi, ma ha ottenuto uno storico sesto posto nell’all around, gareggiando alla pari con le migliori atlete della ginnastica ritmica del mondo, agguerritissime. Non sarebbe stato possibile altrimenti, considerato che si giocavano tutte quante la partecipazione ai prossimi Giochi olimpici. Quello che ha più impressionato della prestazione di Alex è stata la tenuta psicologica in tutti e cinque i giorni di gara.
Da domani – ha concluso – comincia il bello per lei e per le sue allenatrici, Spela Dragas e Magda Pigano, ma anche per tutta l’Asu che sarà al loro fianco per preparare al meglio l’appuntamento più importante per una ginnasta. Detto questo, oltre a ringraziare tutto lo staff di Asu, desidero dire grazie anche alla Fgi, in primis al presidente federale, Gherardo Tecchi, ma anche a tutto lo staff tecnico e organizzativo che ha sempre sostenuto Alex, anche nei momenti più difficili».
LA SESTA MIGLIORE IN TUTTO IL MONDO – Un incredibile sesto posto (con un punteggio totale di 83.500: 21.850 punti alle clavette, 21.600 al cerchio, 21.100 alla palla e 18.950 al nastro), quello di Alex, commentato con gioia anche dall’allenatrice Spela Dragas: «È stata la gara più dura che abbia mai affrontato. Sentiva un grande carico di responsabilità, poi c’era la pressione perché ritenuta fra le favorite. Il primo giorno è stato il più complicato, il secondo è andato meglio. In quelli seguenti il difficile è arrivato dopo il nastro, con quella prova è scesa tantissimo in classifica, quindi si sentiva demoralizzata. In quel caso alzare il punteggio pareva davvero complicato. Ha dovuto affrontare la “prova della vita” con le clavette. Trovare le forze, oggi, per fare quattro attrezzi, è stata dura. Io sono felice per lei, così ha coronato un ciclo intenso e pieno di successi. Un percorso che però non avrebbe avuto valore senza questo pass olimpico. Un risultato già di per sé importante, ma ancor più di valore perchè arrivato con un ottimo sesto posto, il suo miglior piazzamento in un all around mondiale. Sono felice per lei anche perchè ha fatto tanti sacrifici, ha rinunciato a molte cose. Poi non posso che essere contenta anche per me che l’ho seguita sempre e che a mia volta ho messo in stand by molte cose. Un grazie va all’Asu, che è sempre attenta nel darci tutto ciò che ci serve. Un ringraziamento particolare va senza dubbio allo staff della sezione ritmica: Magda Pigano, Carlotta Longo, e Laura Miotti, la nostra coreografa».
LE ALTRE ATLETE – Subito dietro Alex, al settimo posto, l’amica e rivale di sempre, Milena Baldassarri con 83.250 punti. Prima, la ormai leggendaria, Dina Averina che si è nuovamente (per la terza volta consecutiva) laureata campionessa del mondo (91.400). Argento per la gemella Arina Averina (91.100), terzo posto per l’israeliana Linoy Ashram (89.700) che ha fatto anche parte dell’Asu, nel campionato di A1. Le altre atlete che si sono guadagnate un posto a Tokyo sono Evita Griskenas e Laura Zeng (Usa), Katrin Taseva (Bulgaria), Nicol Zelikman (Israele), Khrystyna Pohranychna (Ucraina), Kaho Minagawa (Giappone), Anastasiia Salos e Katsiaryna Halkina (Bielorussia), Zohra Aghamirova (Azerbaigian).