La giunta Fedriga ci riprova, mette mano alla legge sulla Cooperazione internazionale e sposta il denaro sui “rimpatri”. Dalle opposizioni è levata di scudi
Al termine dei lavori della VI Commissione consiliare durante la quale è stato approvato a maggioranza il disegno di legge n.63 con il quale si vanno ad apportare alcune modifiche alla legge del 2000 sulla promozione delle attività di cooperazione allo sviluppo e partenariato internazionale l’assessore regionale Sebastiano Callari ha così spiegato le norme: “Con il ddl – spiega l’esponente dell’esecutivo Fedriga – siano intervenuti su una norma varata dall’Aula 19 anni fa, rendendola più coerente con il mutato quadro internazionale. L’azione compiuta ci ha permesso di integrare – e non stravolgere – la legge originaria, della quale riconosciamo la bontà dell’impianto”.
In particolare sono stati aggiunti due commi nella parte in cui si illustrano le finalità della legge. “Il primo – spiega Callari – propone ai migranti il diritto a rimanere nel proprio Paese di origine con adeguate condizioni di vita e con la libertà di non dover abbandonare la terra natia….. “.
Altra modifica inserita nel ddl è quella che prevede il diritto dei migranti al ritorno volontario assistito nei Paesi di origine. “Anche in questo caso – spiega Callari – non abbiamo fatto altro che prevedere quanto già da molti anni l’Unione europea sta prescrivendo. ….”.
Infine con il ddl 63 si è deciso di non escludere dalla cooperazione quei Paesi in cui vi siano precari diritti alla persona. “Questo passaggio – conclude Callari – ci permette di intervenire in particolari zone del mondo, attivando progetti che vadano a creare i presupposti per garantire i requisiti minimi a quanti vivono in condizioni molto difficili”.
Come era ovvio di diverso avviso le forze d’opposizione: secondo il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Mauro Capozzella “Fedriga va verso brutta figura”.
“La manomissione della legge sulla cooperazione internazionale, spiega l’esponente pentastellato, è un’operazione inutile ai fini pratici, funzionale soltanto alla narrazione di un Governo giallo-rosso brutto e cattivo, visto che andrà incontro a una scontata bocciatura per incostituzionalità”.
“Lo avevamo già sottolineato al momento dell’illustrazione del ddl, lo abbiamo ribadito anche oggi durante l’esame in Commissione, presentando proposte di modifica: Fedriga, di fatto il proponente di questo disegno di legge, si espone a una sonora bocciatura visto che già ci sono sentenze della Corte Costituzionale in cui si sottolinea come gli interventi di solidarietà internazionale vadano a incidere sulla politica estera, prerogativa esclusiva dello Stato” ricorda Capozzella.
“Fossimo nel presidente della Regione – conclude l’esponente M5S – ci penseremmo seriamente se sia il caso di andare incontro a un’ulteriore brutta figura legislativa e a una bocciatura della Consulta soltanto per l’ennesima operazione propagandistica che non compoterà alcun riflesso concreto su un tema serio come quello della cooperazione internazionale”.
Durissima anche la reazione del Partito Democratico per bocca del segretario regionale Cristiano Shaurli:
“La Legge 19 del 2000 sulla cooperazione internazionale, spiega l’esponente Dem, ha finora funzionato bene e anzi ha fatto crescere progettualità importanti nella nostra Regione, come abbiamo verificato nelle audizioni. Il contributo degli operatori poteva essere utilizzato per migliorare ulteriormente la cooperazione allo sviluppo internazionale del Fvg in termini di progettualità ed efficacia. Invece la Lega ha scelto di fare ‘orecchie da mercante’ perché l’obiettivo è solo dire che anche chi fa cooperazione internazionale deve occuparsi di rimpatri, quelli che non è riuscito a fare Salvini. Sono temi su cui, per il lavoro e spesso i rischi che corrono queste persone, cercare consenso elettorale è davvero da irresponsabili”.
Per l’esponente dem “abbiamo perso l’ennesima occasione di aggiornare e migliorare una norma che funzionava, partendo proprio dall’ascolto di chi opera concretamente in progetti di solidarietà, spesso nei paesi più poveri e pericolosi del mondo. Invece la Lega modifica una legge solo per inserire i suoi soliti ‘principi’ propagandistici. Tutti gli operatori – ha precisato Shaurli – hanno ricordato che rimpatri volontari e migranti sono temi che hanno precisi riferimenti istituzionali e finanziamenti propri, che nulla hanno a che fare con la cooperazione internazionale”.