La Regione Fvg ricorrerà contro la sentenza Tar sulle firme della petizione “No acciaieria”

L’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale ha deliberato all’unanimità l’indicazione di ricorrere in giudizio contro la sentenza del Tar che aveva accolto il ricorso della Danieli sull’accesso ai nominativi dei firmatari della petizione contro la realizzazione dell’acciaieria. Lo ha reso noto il presidente del Consiglio regionale del Fvg, Mauro Bordin, a margine dell’Ufficio di presidenza che si è svolto questa mattina a Trieste.

“Si tratta di un’indicazione rivolta alla Giunta che avrà l’ultima parola sull’eventuale ricorso”, ha precisato il presidente Bordin, aggiungendo che “la decisione è stata assunta convintamente anche grazie alle argomentazioni giuridiche relazionate dal segretario generale”. Come è noto la vicenda che si trascina da mesi è nata dalla pretesa del Gruppo Danieli di ottenere l’elenco dei sottoscrittori della petizione contro la costruzione dell’acciaieria a San Giorgio di Nogaro, progetto poi “cassato” dalla Regione. Ora la vicenda giudiziara proseguirà al Consiglio di Stato, sarà infatti difficile che la Giunta regionale, alla quale spetta l’ultima parola sul ricorso decida in maniera difforme dalal volontà del Consiglio. Per l’Ufficio di presidenza quello oggetto della contesa non riguarda solamente il caso specifico, perché una situazione simile può verificarsi in molti altri casi.

«Crediamo che sia necessario avere un pronunciamento ulteriore su una tematica che è molto delicata» spiega ai microfoni del Tgr Rai il Presidente del Consiglio regionale, il leghista Mauro Bordin «e che riguarda il diritto del cittadino di avanzare delle proposte e di fare valere la propria opinione, oltre che il diritto degli interessati, naturalmente, di agire in giudizio su tematiche che hanno diversi profili giuridici. Noi riteniamo che ci siano le condizioni – alla luce degli approfondimenti fatti – per chiedere il giudizio del Consiglio di Stato.» Va aggiunto il Consiglio regionale si era già espresso sulla vicenda: una mozione presentata dal consigliere Honsell il primo ottobre, poi emendata e votata all’unanimità, aveva ribadito la posizione bipartisan sulla difesa della «piena libertà di espressione delle proprie opinioni in merito a possibili decisioni politiche della Giunta regionale e del Consiglio regionale, condividendo le posizioni già assunte in passato dall’Amministrazione regionale in merito alla tutela della privacy dei sottoscrittori delle petizioni.»

Manca il riferimento diretto alla Danieli, ma l’intero Consiglio regionale si schiera in difesa del diritto dei cittadini di esprimersi attraverso le petizioni