“La sanità del Fvg in un gorgo di contraddizioni e paralisi”. Il Pd (forse) si risveglia e attacca Riccardi e l’intero centrodestra

Non solo c’è un comprovato dissesto dei servizi ai pazienti, ma ora spunta, o meglio si chiariscono meglio i contorni, del dissesto finanziario in cui versano i conti della “aziende” sanitarie del Fvg. Buco da 300 milioni. Una situazione grave tanto da far reagire perfino quella parte dell’opposizione che troppo spesso, in passato forse per un errata valutazione di “responsabilità” istituzionale o forse per sensi di colpa per quanto fatto in passato in sanità ai tempi di Serracchiani,  ha finito per reggere il moccolo alle politiche della giunta Fedriga o quantomeno ad essere tiepida nella propria azione di contrasto. Così, forse, oggi si registra un cambio di passo. Ieri una dichiarazione del capogruppo del Partito democratico in Consiglio regionale Diego Moretti, oggi una nota della Senatrice Tatjana Rojc .  Dice Moretti: “Il buco, che l’assessore Riccardi due anni fa definiva fabbisogno, da 297 milioni previsto a fine anno e che emerge dai conti delle Aziende sanitarie del Fvg, anche se l’assessore parla di numeri inferiori, conferma ciò che diciamo da tempo: l’assenza di programmazione, pianificazione e di organizzazione da parte della Giunta Fedriga sta facendo andare fuori controllo la gestione del sistema sanitario, oramai alla deriva. Una situazione che oggi viene riconosciuta dallo stesso assessore e sulla quale auspichiamo tragga le relative conseguenze”. “L’assessore aggiunge Moretti, non solo parla di un primo parziale ripiano nel prossimo assestamento di bilancio, che complessivamente vale più di un miliardo di euro, ma annuncia ristrutturazioni importanti del sistema, riconoscendo il fallimento della propria riforma del 2019”. Moretti continua evidenziando come “al di là degli appelli alla tregua, ci troviamo di fronte a una situazione, in un contesto dove la spesa sanitaria pro-capite del Fvg è più alta della media nazionale, nella quale l’Azienda regionale di coordinamento della sanità, l’Arcs, abbandonata in primis dal suo direttore generale, e la Direzione centrale salute di fatto non governano in alcun modo il sistema sanitario. Il tutto, nonostante l’enorme sforzo e impegno quotidiano del personale sanitario e del comparto del SSR”. Infine, conclude il consigliere dem, “in attesa di chiarire le risorse, a detta di Riccardi, che dallo Stato devono ancora arrivare sulla sanità, non possiamo che registrare l’assoluto silenzio dell’assessore sulla drammatica assenza di pianificazione strategica e di programmazione operativa che incide sullo stato della sanità pubblica del Fvg”. Non sappiamo se la dichiarazione del capogruppo Pd preluda alla respinta alla “tregua” che sembra trasparire dalle ultime dichiarazioni di Riccardi che dopo nel recente passato aver preso a pesci in faccia tutti quanti lo criticavano si attende l’ennesima “responsabilità” dalle opposizioni. Speriamo che i democratici, così come il resto dell’opposizione non cadano nel trappolone. Del resto la dichiarazione di oggi della senatrice Tatjana Rojc (Pd) sembra avvalorare l’ipotesi che finalmente l’opposizione abbia deciso di fare…. l’opposizione e si spera non solo nelle schermaglie d’aula. In una nota infatti Rojc è molto chiara e diretta: In Fvg c’è un megabuco in sanità con  servizi peggiori mentre Giunta diceva che “Arcs terrà spesa sotto controllo”. “Al primo assestamento della Giunta Fedriga nel ’18, spiega la senatrice Dem,  ci accusavano per una quarantina di milioni di disavanzo e adesso loro devono coprire un megabuco da 300 milioni a fronte di servizi peggiori. Il tempo è galantuomo, afferma la senatrice Dem, e ora viene alla luce cosa c’era sotto anni di attacchi virulenti al centrosinistra: chiacchiere e distintivo, arroganza e incapacità”. “L’assessore Riccardi, prosegue Rojc, è il dominus assoluto della sanità Fvg e prima o poi dovrà rispondere di quando al suo primo mandato prometteva che ‘la creazione dell’Azienda zero evita uomini soli al comando e terrà sotto controllo la spesa’, perché Arcs è il cuore del fallimento di una riforma nata male e gestita peggio”. Per la senatrice “anche alla prova del Covid, è stata sottovalutata colpevolmente la fase iniziale della pandemia che ha abbassato clamorosamente l’indice di sopravvivenza in Fvg. Con troppi parametri di valutazione in rosso, con la spesa fuori controllo, con il personale che tuttora manca e fugge, il centrodestra ha portato la sanità regionale in un gorgo di contraddizioni e paralisi. E per il futuro – conclude Rojc – non si vede cambio di rotta”.