La Settimana Enigmistica
Se c’è un’ immagine che può adattarsi alla situazione siriana, ma non solo, e al chaos in cui da anni il Vicino Oriente galleggia, bene il settimanale di svago più diffuso in Italia è il migliore riferimento. Già in copertina si trova il primo quesito da risolvere, ma appena se ne viene a capo, si gira pagina e ci si ritrova immersi in una nuova serie di rebus, sciarade e così via. Più si va avanti e più si capisce che pur trattandosi di giochi ed enigmi diversi tra di loro, hanno una matrice comune; tutti devono seguire la logica al fine di trovare una possibile soluzione. Il fatto è che per lo stesso problema ci sono varie interpretazioni della logica ed ognuno applica la propria, cercando di arrivare alla soluzione, ma in modo diverso gli uni rispetto agli altri. Non è che la situazione sul campo sia particolarmente pesante in termini di combattimenti come uno forse si aspetterebbe in uno scenario di Guerra; al contrario, invece, la questione è strisciante, poco evidente, carsica. Per dare un’idea di cosa succede quando pare nulla succeda, nell’ultima settimana ci sono stati ben 305 casi di incidenti di vario genere; bombardamenti con artiglieria e aviazione, attacchi “mirati” con droni, attentati, minacce a ONG, rapimenti, uccisioni, attacchi a check point, altri check point non ufficiali e messi in piedi da organizzazioni più o meno criminali oppure da un clan in funzione anti altri clan, regolamenti di conti tra diversi gruppi con ovviamente diversi interessi…Insomma, non esattamente una situazione di calma piatta.
Nel frattempo, a surriscaldare il clima più in generale in questa estate già di per se torrida, ci pensa la genialità di Nency Pelosi, che come trovata non è riuscita a pensare nulla di meglio che andare in visita ufficiale a Taiwan. Ma questa è, o forse no, un’altra storia. I democratici Usa devono trovare un candidato che rimpiazzi l’ormai bruciato Biden alle prossime presidenziali e magari presentarsi come duri a quelle imminenti mid term. Dall’altra parte, quella repubblicana, Trump è sempre più in sella e dimostrare che anche i democratici non sono meno idioti, in qualche modo serve. Comunque sia, anche in Siria non ci si annoia. Per ora il pericolo di un’ulteriore invasione da parte dei turchi pare rintuzzata; l’ultimo incontro a Teheran è servito a far comprendere a Erdogan che né Mosca né Teheran avrebbero gradito. Il “sultano turco” ha dovuto, almeno per il momento a quanto sostiene lui, rinunciare ad ulteriori scorribande in territorio siriano. Intervento che peraltro avrebbe davvero ulteriormente ingarbugliato una situazione che già di per se stessa non appare esattamente fluida. In ogni caso, alle sette in punto ed ogni santo giorno, da Qamishlo (nel Nord Est Siriano – Rojava) dove i governativi di Damasco controllano l’aeroporto che volentieri condividono con l’aeronautica militare russa, partono due elicotteri, uno da ricognizione e uno da combattimento, che seguono dall’alto il confine tra Siria e Turchia, così, giusto per far capire che movimenti falsi non sono tollerati. Nonostante ciò, è chiaro che i turchi non possono dimostrarsi inattivi e devono cercare di presentarsi a muso duro per quanto possibile e per far vedere che fanno sul serio; dunque, periodicamente ma frequentemente colpiscono con i loro droni soprattutto nelle vicinanze di Qamishlo oppure di Kobane. Generalmente i loro obiettivi sono rappresentanti dell’esercito delle Self Democratic Forces (SDF), in particolare comandanti o personaggi di rilievo kurdi. Che poi a volte ci scappi anche il morto civile, amen. Che le autorità, siano esse governative, kurde oppure dell’ ”opposizione” armata sotto il patrocinio turco (e non solo) non abbiano il controllo della situazione, è palese. Tantomeno lo hanno all’interno di quell’inferno del campo di Al Hol dove L’Isis fa il bello e il cattivo tempo. A sud di Raqqa, ma anche già da quelle parti, e scendendo verso Deir ez Zor. succede un po’ di tutto. Si sa che la guerra favorisce il nascere di poteri “paralleli’ ed in una società strutturata come quella siriana, soprattutto quella rurale, questo fenomeno è esploso. In città, a Raqqa intendo, ma soprattutto nelle periferie e a sud, i vari clan famigliari si scontrano per spartirsi il bottino dei traffici illeciti che in questi contesti ed in assenza di regole e controlli appropriati, sono ben lucrosi e sostituiscono le si mescolano con l’economia ufficiale che latita.. Capita spesso che i litigi o le discussioni prendano le vie più brevi e portino alla perdita del controllo dei mezzi arrivando a scambi che poco hanno a che fare con l’aplomb tipicamente inglese. Estrarre le armi e spararsi addosso sembra una soluzione giusta per mettere fine alle chiacchiere. Il fatto è che un atto ne chiama un altro e la famiglia che ha subito un torto o patito una vittima, deve lavare l’onta con altro e altrui sangue. Assistere alle sparatorie a volta anche pericolosamente nelle vicinanze, non è inconsueto. In situazioni del genere, anche il lavoro delle ONG (Organizzazioni Non Governative), il mondo della cooperazione per capirci, non è facile. Essere minacciati durante una distribuzione perche’ il nome di una persona o di una famiglia non appare nella lista, comincia a diventare un’abitudine piuttosto pericolosa. Soprattutto lo staff locale, generalmente del luogo o delle vicinanze, è spesso vittima di minacce che a volte non si limitano al verbale ma passano ai fatti. La situazione delle aree occupate dai “ribelli” è altrettanto volatile, scambi di artiglieria, bombardamenti dal cielo, liti furibonde tra gruppi che formano l’Esercito Libero Siriano e altre accozzaglie del genere, sono fenomeni quotidiani che fanno si’ che nessuno dorma sonni tranquilli. E’ di oggi la notizia che l’azione russa ha colpito all’interno della “zona franca” di Al Tanf controllata dagli Usa e in cui si annidano probabilmente gli esponenti dell’Isis che compiono continue azioni di sabotaggio contro le truppe di Damasco nella zona desertica di Al Badia, in cui l’area di Al Tanf si trova. Dunque, per trovare la soluzione a tutto questo macello non basterà andare a pagina 46 come nella Settimana Enigmistica. Ci vorrebbe molto altro e probabilmente qualche solutore abile, che però al momento non appare disponibile. Docbrino