La sfida di tradurre il teatro di Thomas Bernhard. Conferenza di Alice Gardoncini mercoledì a palazzo Antonini a Udine

“Variazioni sulla celebrità. Tradurre il teatro di Thomas Bernhard”: è il titolo della conferenza che Alice Gardoncini terrà all’Università di Udine mercoledì 30 marzo, alle 17.45, nell’aula 2 di Palazzo Antonini a Udine (via Petracco 8). Gardoncini è redattrice editoriale, traduttrice dal tedesco e docente all’Ateneo friulano di storia dell’editoria del Novecento e didattica delle tecniche editoriali. È anche curatrice del volume Teatro VI di Thomas Bernhard (Einaudi, 2021). L’incontro, trasmesso in diretta streaming al link https://tinyurl.com/mrx6zr9f, è organizzato dall’Associazione biblioteca austriaca (Aba) e dal Dipartimento di lingue e letterature, comunicazione, formazione e società (Dill) dell’Università di Udine. La conferenza vedrà come protagonista uno dei maggiori classici moderni di lingua tedesca, Thomas Bernhard (1931-1989), al quale sarà dedicato anche l’ultimo appuntamento del ciclo di conferenze primaverili dell’Aba (il 4 maggio, con Samir Thabet e Stefano Apostolo). Grazie alla traduzione quasi integrale della sua opera, che spazia dal romanzo alla poesia, passando per la scrittura autobiografica e per i racconti brevi, le opere di Bernhard sono distribuite tra i più importanti editori italiani e hanno un pubblico di lettori fedeli e appassionati. «La sua scrittura – sottolinea Gardoncini – colpisce per la spietatezza, le ossessioni, le invettive contro lo Stato austriaco, la chiesa cattolica e la società ancora impregnata di nazionalsocialismo, antisemitismo e ottusità nei confronti dell’arte». I suoi personaggi sono figure estreme, spesso artisti geniali e misantropi che portano il pensiero e la vita stessa al limite delle possibilità umane. «Per questa continua interrogazione intorno al pensiero, Bernhard è un autore molto amato dai filosofi – spiega Gardoncini –, e spesso e volentieri sono filosofi anche i suoi eroi, anche quando in realtà si occupano di medicina, o conducono studi sul suono o sulla fisiognomica, e persino quando sono maestri nell’arte dell’arte dell’acrobazia». Ciò che contraddistingue le opere di Bernhard in modo inconfondibile, però, «è proprio la voce che le anima – conclude Gardoncini –: uno stile altamente musicale, che intesse i motivi ripetendoli e variandoli proprio come la variazione sul tema in musica classica, e non a caso al centro di uno dei romanzi più letti di Bernhard (Il soccombente) sono proprio le Variazioni Goldberg di Bach». Da questa considerazione nasce il titolo della conferenza, che sarà incentrata, in particolare, sulla produzione drammaturgica bernhardiana. Produzione inaugurata negli anni Settanta e conclusasi nel 1988 dopo la composizione di più di una ventina di pièces teatrali. Una serie di progetti dove giocherà un ruolo centrale anche il celebre regista sperimentale Claus Peymann, con cui negli anni Bernhard svilupperà un vero e proprio sodalizio artistico. A partire da esempi testuali, verranno dunque spiegate alcune caratteristiche stilistiche tipiche della scrittura teatrale bernhardiana, mostrando in concreto quali sfide esse rappresentino per la traduzione italiana. A guidare i partecipanti in questo percorso sarà Alice Gardoncini. Tra i suoi progetti più recenti, la monografia Tradurre la luna. I romantici tedeschi in Tommaso Landolfi (1933-1946) (Quodlibet 2022).