Lago di Cavazzo: per salvarlo servono informazione, determinazione e coraggio

Lo scorso 29 agosto nel municipio di Trasaghis si è svolto un incontro convocato dall’assessorato regionale all’ambiente sul tema Lago di Cavazzo o dei Tre Comuni. All’incontro hanno partecipato il direttore dell’assessorato, i sindaci di Bordano, Cavazzo Carnico e Trasaghis, un rappresentante dello studio piemontese Pantidro e, a distanza, gli esperti del Laboratorio Lago nominati da detti Comuni .
Non casualmente, scrive Franceschino Barazzutti, già sindaco di Cavazzo Carnico 1977-1995  per conto del Comitato tutela acque del bacino montano del Tagliamento, tale incontro si è svolto dopo che la Regione ha abbandonato la realizzazione di un bypass del lago e a fine luglio ha stanziato ben 2 milioni di euro per la progettazione – eventuali monitoraggi e sondaggi necessari compresi — della realizzazione delle azioni di mitigazione delle criticità del lago, proposte dallo studio piemontese. Altro che un bypass del lago!
Tale studio ha valutato negativamente le varianti di bypass del lago proposte dagli esperti dei tre comuni nel “Laboratorio Lago” e ha proposto invece “l’indirizzamento” delle acque gelide e torbide scaricate dalla centrale nel lago mediante una “tensostruttura” in materiale impermeabile e flessibile o un tubo collocati solo nel primo e nell’ultimo tratto del lago (figura tratta dallo Studio Pantidro).
E’ evidente che questa proposta non risolve le criticità del lago poiché le acque gelide e torbide della centrale continueranno a essere immesse in esso – le proposte “isole d’acqua” ne sono la conferma – ma è funzionale solo alla prepotente pretesa del Consorzio di Bonifica della Pianura Friulana di avere il lago a propria disposizione come bacino di alimentazione del proprio sistema irriguo attraverso la costruenda condotta dallo scarico del lago, il cui livello oscillerebbe fortemente proprio nella stagione turistica estiva.
Evidentemente nell’incontro del 29 agosto sono state trattate anche le citate proposte di “mitigazione” delle criticità del lago: “mitigazione” non rinaturalizzazione mediante bypass!
Quanto proposto dal direttore dell’assessorato regionale, quanto detto dai sindaci, dagli esperti da loro designati e da Pantidro è tuttora sconosciuto. L’assessore all’ambiente non ha relazionato ai consiglieri regionali della IV commissione ambiente, né i sindaci hanno fornito informazioni sull’incontro ai rispettivi consigli comunali in seduta pubblica e ai propri cittadini.
I sindaci dei tre comuni rivieraschi farebbero bene a fornire ampia informazione sull’incontro e a battersi con determinazione, con il sostegno della loro gente, dei sindaci della montagna e delle Comunità di montagna per la realizzazione di un vero bypass, come quello elaborato dall’ing. Dino Franzil e pubblicato nel suo voluminoso libro “Lago Energia Ambiente”, tanto più che su di loro grava una responsabilità pesante. Infatti ove non si realizzasse un reale ripristino della naturalità e fruibilità del lago la colpa verrebbe addossata anche a loro.
Ciò vale in particolare per la neoeletta sindaca di Cavazzo onde evitare che la mancata informazione e realizzazione del bypass induca in qualcuno la tentazione di ricorrere malevolmente al vecchio motto “sono cambiati i suonatori, ma la musica è rimasta la stessa”.