L’Asp di Cividale risponde alla FP Cgil di Udine: «L’armadio farmaceutico non sostituisce gli infermieri, assicura più tempo all’assistenza»
“Le esternazioni della FP CGIL sono prive di senso e dimostrano con tutta evidenza che non si conoscano cosa sia un armadio farmaceutico, né il suo funzionamento”. Risponde così la direzione dell’Asp “Casa per anziani” di Cividale all’allarme lanciato dalla Fp Cgil in merito al nuovo strumenti tecnico adottato dalla struttura. “L’armadio. prosegue la nota aziendale, è uno strumento prezioso, efficace e sicuro, che consente, per pazienti che assumono più farmaci, prescritti sempre dal medico curante, di preparare in maniera sicura, automatizzata e rapida un blister unico contenente i dosaggi personalizzati di tutti i farmaci da assumere. Gli infermieri, alle prese con carichi elevatissimi di lavoro, vengono sgravati da tutto il lavoro di sconfezionamento e preparazione delle dosi e possono, invece, dedicare quel tempo al rapporto con gli ospiti e alla loro cura». Così Nicoletta Tofani e Veronica Zamboni, rispettivamente Direttore generale e Responsabile dell’area sanitaria e socio sanitaria dell’ASP “Casa per Anziani” di Cividale del Friuli, rispondono alla sigla sindacale in merito alla notizia del noleggio dell’apparecchiatura. «Se consideriamo – aggiungono – che in una struttura come la nostra, con oltre 220 ospiti ai quali le terapie vengono somministrate più volte nel corso di una giornata, il tempo che quotidianamente gli infermieri dedicavano a questa attività è pari a 6 ore al giorno minime, sono di tutta evidenza la valenza e l’efficacia di questo investimento. La terapia è sempre stata e resta personalizzata, perché stabilita dal medico e somministrata dagli operatori. Invitiamo la CGIL a documentarsi meglio e avrà modo di verificare che dopo i paesi del nord Europa, anche in alcune regioni italiane, come la Lombardia e il Lazio, ci si sta già muovendo per l’utilizzo di questo strumento, addirittura nelle farmacie. E anche il vicino Veneto sta cominciando a muoversi in tal senso». Non da ultimo, il Direttore rigetta l’idea che il nuovo strumento possa sostituire l’uomo: «Quando, nel corso dell’incontro con le organizzazioni sindacali del 3 maggio scorso, abbiamo spiegato a titolo informativo che volevamo noleggiare un armadio farmaceutico, c’erano al tavolo, fra sindacati e RSU, anche due infermieri – conclude Tofani -. Non soltanto non hanno manifestato contrarietà all’utilizzo di questo dispositivo, ma anzi hanno approvato l’idea, vedendolo come uno strumento in grado di agevolare il lavoro e migliorare, così, la qualità dell’assistenza ai nostri residenti».