Lavoro: Rosolen, massimo impegno su qualità occupazione e formazione
“I dati presentati oggi dimostrano in modo chiaro che l’Amministrazione regionale continua a collaborare e si confronta costantemente con tutte le associazioni di categoria e con il mondo del lavoro nel suo complesso. Un percorso iniziato prima della pandemia e continuato nella fase di massima emergenza. Un dialogo necessario nella prospettiva di una modifica sostanziale dei servizi e delle azioni che la Regione deve mettere in campo per incentivare condizioni contrattuali migliori e più qualificate e per utilizzare al meglio i finanziamenti europei e nazionali dedicati in particolare alla formazione per l’occupabilità dei lavoratori”. Lo ha affermato questa mattina in Regione l’assessore al Lavoro, Alessia Rosolen, durante la presentazione dei risultati dell’Osservatorio congiunturale sull’occupazione in Friuli Venezia Giulia, commissionati dall’Ente Bilaterale del Terziario e del Turismo e curati da Format Research e Ires Fvg. Nel corso dell’evento sono stati illustrati in anteprima anche i dati elaborati dall’Osservatorio regionale sul mercato e le politiche del lavoro riguardanti il periodo gennaio-settembre 2021. “Siamo di fronte a un mondo del lavoro in forte crescita – ha sottolineato Rosolen -. Il nostro sistema produttivo ha saputo reggere all’impatto provocato dalla crisi e non si sono verificate le temute ondate di licenziamenti che erano state preventivate la scorsa primavera”. “Un dato che preoccupa – ha ricordato l’assessore – è di certo quello legato al reperimento del personale che si contrasta con una buona programmazione. I lavoratori oggi necessitano infatti di una formazione che, al contrario di quanto accaduto nel passato, deve essere continua, sempre più puntuale e in grado di dare risposte concrete alle richieste del mercato”. “Massima attenzione anche sull’aumento delle assunzioni a tempo determinato. L’Amministrazione regionale sta monitorando la situazione nell’intento – ha precisato l’esponente della Giunta – di rivedere gli strumenti sulle politiche attive del lavoro per incentivare al massimo la qualità dell’occupazione”. Il quadro che emerge dall’Osservatorio regionale sul mercato e le politiche del lavoro è sostanzialmente positivo, coerente con la ripresa delle attività economiche e con una crescita del PIL di oltre il 5% a livello regionale. Le assunzioni nei primi 9 mesi di quest’anno sono nel complesso 179.007. Rispetto al 2020 l’aumento è del 25,4%, mentre siamo molto vicini ai livelli del 2019 (-1.5%). Con questo trend è sempre più probabile una chiusura d’anno con risultati migliori se confrontati con quelli del periodo pre-pandemia. Dal lato delle cessazioni e dei licenziamenti non ci sono segnali particolarmente negativi: le cessazioni sono addirittura minori anche rispetto al 2019 (-3.4%). Questo è coerente con una situazione complessiva in cui la domanda di lavoro è molto alta, come mostrano anche le indagini di Excelsior-Unioncamere sulle previsioni di assunzione. Purtroppo però le imprese in questa fase assumono poco perché faticano a trovare personale in quasi tutti i comparti. Logico, quindi, osservare una ulteriore riduzione delle cessazioni: di fatto i datori di lavoro si tengono “stretti” i dipendenti in organico. Il dato delle assunzioni nette o saldo tra assunzioni e cessazioni, nei primi nove mesi del 2021, è pari a 20.690 unità, superando già il risultato dei primi nove mesi del 2019. Considerando i rapporti di impiego, la crescita delle assunzioni si deve soprattutto al lavoro a tempo determinato (+1% rispetto al 2019), alla somministrazione di lavoro (+49,8% rispetto al 2020) e al lavoro parasubordinato (+15% rispetto al 2019). I dati mostrano che, tendenzialmente, il lavoro è più “stabile” nei comparti del manifatturiero, delle costruzioni e dei servizi ad elevata qualificazione, mentre nel terziario più tradizionale, spesso fondato sulla stagionalità, le quote di lavoro temporaneo sono più elevate e in crescita rispetto al 2019.