Le proposte del Patto per l’Autonomia in un incontro a Feletto Umberto
“Comunità vive e solidali. Le proposte del Patto per l’Autonomia” è il titolo dell’incontro che si svolgerà lunedì 15 aprile, alle 20.30, nella Sala “Feruglio” del municipio di Tavagnacco a Feletto Umberto (Piazza Indipendenza, 1). Parteciperanno Massimo Moretuzzo, segretario del Patto per l’Autonomia e capogruppo in Regione, e Angelo Floramo, scrittore, insegnante e operatore culturale.
Il Patto per l’Autonomia prosegue così nel percorso di condivisione di idee e progetti per un futuro migliore delle comunità attraverso l’ascolto e il confronto con i cittadini, che ha già condotto alla costituzione di una decina di Comunità – le espressioni del partito sul territorio, chiamate a raccogliere le istanze dei cittadini per tradurle in progetti concreti – e alla promozione di numerosi incontri in tutta la regione. «Il Patto per l’Autonomia è nato dall’iniziativa di un gruppo di cittadini e amministratori locali convinti della necessità di un impegno diretto in favore del territorio nell’effettivo esercizio e rivendicazione di autonomia, di autogoverno delle comunità del Friuli-Venezia Giulia – spiega Moretuzzo –. Il nostro impegno prosegue in tal senso. È fondamentale restituire ai territori e alle comunità locali la possibilità di discutere e confrontarsi sulle questioni che decideranno del loro futuro ed è importante che in questo percorso ci accompagnino personalità di grande rilievo come Angelo Floramo».
A Feletto Umberto saranno illustrate, e discusse con i partecipanti all’incontro, le proposte del Patto per l’Autonomia per tutelare e mantenere vitali le comunità del territorio, sostenendo la presenza di piccole botteghe e di servizi di vicinato. In particolare, sarà presentato il progetto di legge del Gruppo Consiliare che, attraverso “buoni spesa solidali” sostenuti dai Comuni e dalla Regione e destinati alle famiglie, indirizza la spesa nei negozi locali. Ai Comuni la possibilità di scegliere, sulla base delle diverse realtà, destinatari, modalità e finalità locali del provvedimento. Obiettivo: la creazione di una rete locale di distribuzione che può sostenere i prodotti del territorio e l’economia di distretti solidali, basata sui principi della sostenibilità sociale e ambientale.
L’incontro sancirà anche l’avvio della raccolta firme – sostenuta dal Patto per l’Autonomia – per una legge di iniziativa popolare intorno al testo del disegno di legge Rodotà sui “beni comuni” promossa dal Comitato Rodotà allo scopo di riconoscere e tutelare giuridicamente – secondo la definizione della stessa commissione – «quei beni che permettono l’esercizio dei diritti fondamentali nonché il libero sviluppo della persona e vanno governati nell’interesse delle generazioni future». Quel lavoro produsse un disegno di legge mai discusso dal Parlamento e un referendum, quello per l’acqua pubblica, dal quale sono passati già 8 anni. Il disegno di legge è oggi in Corte di Cassazione: con 50 mila firme da raccogliere nei prossimi mesi il testo andrebbe in discussione in Parlamento come iniziativa popolare. Se venisse approvata, il governo modificherebbe il codice civile del 1942 nel punto concernente i beni pubblici, attraverso il riconoscimento legislativo dei beni comuni (come l’acqua, la terra, l’aria, i parchi, le foreste) e di quelli sociali (la ricerca, l’istruzione, la salute, il lavoro), riallineandolo con la Costituzione. «Quella per i beni comuni e pubblici è una battaglia necessaria a contrastare i processi di privatizzazione e saccheggio di beni fondamentali per la vita delle comunità – afferma Moretuzzo –. Il Patto per l’Autonomia la persegue da tempo, anche attraverso le azioni del Gruppo Consiliare, in particolare contro la speculazione sull’acqua in difesa degli ecosistemi montani e delle comunità locali. È per questa ragione che invitiamo i cittadini ad aderire alla campagna del Comitato Rodotà. Nel corso dei nostri incontri sul territorio sarà possibile firmare a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare sui beni comuni».