Legambiente ritiene positive alcune misure previste nell’ultimo assestamento di bilancio dalla Regione
Legambiente condivide alcune decisioni dell’amministrazione regionale in materia di acqua, approvate dal Consiglio regionale nell’assestamento di bilancio del luglio scorso. Riguardano per lo più territori della bassa pianura, al di sotto della linea delle risorgive e sono misure volte a ridurre gli sprechi dai pozzi artesiani, la tutela della salute delle famiglie non dotate di acquedotto e una sperimentazione volta a verificare la fattibilità del riuso dei reflui depurati in agricoltura (depuratore di Lignano) e nell’industria (tubone). Garantire l’acqua sicura: è da sempre una proposta di Legambiente che deve iniziare dalle scuole, dalle case per anziani e dalle strutture pubbliche a servizio della comunità.
Bene, dunque, l’attenzione posta dalla Regione nel coinvolgere in primis il pubblico a dare l’esempio. Lo stessa criterio va applicato anche alle imprese che hanno una impronta idrica importante. Oltre a ciò Legambiente chiede un divieto tassativo al prelievo in falde profonde da parte delle imprese per lo più agricole, autorizzazioni concesse anche ultimamente dalla Regione nonostante contraddicano le misure approvate, le indicazioni del Distretto idrografico delle Alpi Orientali e del PRTA.
Sono misure che Legambiente FVG ha formalmente proposto negli ultimi anni all’assessorato competente e ai comuni coinvolti dal problema, accompagnate di recente anche da una interlocuzione diretta con gli uffici competenti.
Nell’assestamento di bilancio è stato approvato anche un emendamento che autorizza l’Amministrazione regionale a sostenere servizi concernenti l’esecuzione di monitoraggi, sondaggi e studi modellistici volti ad approfondire le soluzioni tecniche per la realizzazione delle azioni di mitigazione inerenti il Lago dei Tre Comuni, il più grande lago della Regione.
Bene lo stanziamento a condizione che tutte le proposte e relative varianti che possono scaturire anche dagli approfondimenti vengano considerate e che la valutazione venga fatta alla luce del sole coinvolgendo anche i comitati locali e le associazioni ambientali riconosciute. La nuova legge europea sul ripristino della natura può fornire una cornice utile a questo processo.
Il Presidente Legambiente FVG