‘Leggere la Resistenza”, evento di presentazione del lavoro di restauro e digitalizzazione della stampa clandestina dell’archivio storico dell’ANPI di Udine
La stampa clandestina, raccolta e custodita in forma cartacea nell’archivio storico dell’ANPI provinciale di Udine, è stata digitalizzata e sarà presto disponibile sulla piattaforma informatica mediarchivefvg.it. Con questa nuova sezione fruibile online, l’associazione prosegue l’opera di salvaguardia e valorizzazione del suo ricco repertorio documentale relativo al Movimento di Liberazione e alle forze armate nazifasciste che operavano sul territorio regionale: un’opera iniziata una decina di anni fa con la digitalizzazione dell’archivio fotografico, grazie in particolare alla sensibilità dell’allora presidente Federico Vincenti.
L’ANPI provinciale di Udine intende offrire, così, una fonte utile per il mondo della ricerca storica e della scuola, ma anche per chi sia interessato alla storia per ragioni personali e familiari. Il progetto di restauro e digitalizzazione di questo importante patrimonio documentale è stato realizzato con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e sarà presentato al pubblico venerdì 1 dicembre, durante la conferenza dal titolo “Leggere la Resistenza”. L’evento si svolgerà alle 18.00, nella sala Spazio 35 (in via Percoto, 6) ed è con ingresso libero. L’incontro sarà introdotto dalla presidente del Comitato provinciale ANPI di Udine Antonella Lestani. Dopo un inquadramento del contesto storico da parte di Tommaso Chiarandini, i dettagli e i risultati del lavoro saranno spiegati dall’archivista Stefano Perulli, da Eugenia Di Rocco, che ha curato il restauro, e Igor Londero, che si è occupato della produzione multimediale.
La stampa clandestina, cioè quella prodotta e difusa tra il 1943 e il 1945 senza autorizzazione da gruppi e organizzazioni ritenute illegali dal governo fascista della Repubblica di Salò, rappresenta una delle più significative espressioni della partecipazione attiva e della Resistenza “senza armi” alla lotta contro il nazifascismo. Giornali, bollettini e volantini, stampati dai partiti dei Comitati di Liberazione Nazionale, dalle formazioni partigiane e dai Gruppi di difesa della donna, furono gli strumenti per veicolare informazioni di tipo operativo e messaggi di propaganda, riflessioni politiche e morali, e anche per diffondere le notizie autentiche, che smascheravano e controbbattevano le menzogne divulgate dalla stampa ufficiale del regime fascista. L’importanza e la potenza della stampa clandestina nella formazione dell’opinione politica fu recepita anche da Mussolini, che attraverso un manifesto del marzo 1944, a nome dei sindacati fascisti, entrò in polemica con i fogli antifascisti, che sistematicamente venivano intercettati dal governo di Salò.