Lettera aperta al presidente Fedriga

Sono assolutamente d’accordo con Lei signor Presidente Fedriga, come ha detto nell’incontro con i primari di Pordenone “c’è necessità di evitare strumentalizzazioni e di lasciare fuori la politica”, la salute e la sanità sono materie troppo serie per lasciarle a slogan e semplificazioni. E soprattutto sono un bene fondamentale dell’intera comunità, non di un partito o di un assessore pro tempore. Per questo la politica dovrebbe evitare ad esempio di affermare, per sostenere le proprie tesi che “sono trent’anni che non si fa nulla”. Semplicemente perché non è vero, anche nella cura dei tumori. Forse non l’hanno informata che da oltre vent’anni in regione sono stati istituiti i tre screening (colon, utero e mammella) che hanno portate una grande beneficio alla popolazione. Forse non l’hanno informata che grazie a tutto quello che hanno fatto ogni giorno le quasi 20.000 persone che lavorano nel servizio pubblico la sopravvivenza per i tumori nella nostra regione è molto migliorata, forse ancora non le hanno detto nulla sulle migliaia di persone assistite a domicilio, sullo straordinario lavoro delle associazioni di volontariato ed anche, quando va male, sul fatto che sono nati ormai da 15 anni hospice e cure palliative. Dire che non si è fatto nulla è poco generoso nei confronti di chi l’ha preceduta e di chi ha lavorato.
Così come la politica dovrebbe evitare di continuare a dire che ascolta i professionisti quando troppo spesso ascolta chi è d’accordo e umilia chi non lo è. La sanità procede e si sviluppa con gradi dibattiti, anche accesi, ma ascoltando tutti soprattutto chi pone problemi e propone soluzioni.
La politica è credibile se è trasparente nelle scelte, non, ad esempio, se chiude o tiene aperti punti nascita in base a criteri di “vicinanza”. È credibile se non taccia di “campanilismo” qualsiasi rivendicazione e non si accorge che migliaia e migliaia di persone non riescono ad accedere alle cure semplicemente perché non hanno soldi per pagare.
È credibile se non cerca di azzerare i migliori servizi psichiatrici d’Italia per rancore personale.
La politica è credibile se accolta tutti i sindaci perché restano i veri referenti di frontiera della salute delle comunità.
Per chi lavora nel servizio pubblico, sia dipendente che amministratore, c’è un principio guida che è dettato dall’art. 54 della Costituzione che dice che “le persone cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore“. La “disciplina” a cui fare riferimento è la costituzione stessa in questo caso con l”art. 32 (diritto alla salute) e l’art. 3 (rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale…).
Abbiamo un grande bisogno di disciplina ed onore signor Presidente, lei lo sa. Anche durante il Covid le donne e gli uomini che lavorano in sanità ne hanno dato una grandissima prova. La politica faccia lo stesso, per tutti i cittadini, soprattutto per gli ormai troppi che la stanno abbandonando.

Giorgio Simon cittadino del Friuli Venezia Giulia 42 anni nel Servizio Sanitario Regionale