Liguori (Cittadini): “necessario implementare le risorse per la medicina territoriale dei malati nel fine vita a domicilio e in hospice”
«Le cure di fine vita al tempo della pandemia da Covid-19 richiedono un ulteriore impegno da parte di medici, infermieri, Oss e psicologi per sostenere i malati, anche in considerazione delle limitazioni della vicinanza dei familiari: per questa ragione è fondamentale implementare le risorse assegnate alla medicina territoriale che si occupa appunto dei malati in fase avanzata». Così Simona Liguori, consigliere regionale dei Cittadini, in merito alle cure di fine vita in questa delicata fase dell’emergenza sanitaria. «Il gruppo di cura specificatamente formato e dedicato rappresenta una valida alternativa all’accanimento terapeutico e all’abbandono del malato con prognosi infausta – spiega la rappresentante dei civici -. Le cure palliative sono caratterizzate da bassa tecnologia, alto contenuto umano e alto grado di attività assistenziale, low tech e high touch».
«Per i malati in Hospice, l’impossibilità di ricevere stabilmente il conforto della vicinanza dei familiari in questo momento rende ancora più prezioso il lavoro degli operatori sanitari che li curano e li assistono ogni giorno – sostiene ancora Liguori -: si tratta di un impegno, da parte di chi assiste, che si moltiplica per dare risposte di sollievo alla sofferenza e di accompagnamento e per non fare sentire soli i pazienti, anche utilizzando proprie energie personali per tenere alta la qualità delle cure».
E’ indubbio che la pandemia stia richiedendo sforzi notevoli a tutti i lavoratori della sanità, conclude la consigliera regionale, «e che gli investimenti nella formazione e nel supporto del personale debbano essere implementati, nella nostra regione, anche con il Recovery Fund per mantenere adeguati gli standard professionali nelle cure palliative».