Lingua friulana, nuova convenzione tra Presidenza del Consiglio e Rai. Moretuzzo: «Si controlli la qualità della programmazione. Regione garante»
«Apprendiamo dall’assessore Roberti dell’esistenza di una nuova convenzione tra Presidenza del Consiglio dei ministri e Rai per la trasmissione di programmi radiotelevisivi in lingua friulana con un aumento delle risorse per la loro realizzazione, ma di cui non si conoscono ancora i contenuti e la durata. In attesa che il documento sia reso pubblico, ribadiamo, però, la necessità e l’urgenza di garantire la qualità della programmazione radiotelevisiva in lingua friulana della concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, di quella presente e di quella futura», afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, che nella seduta odierna del Consiglio regionale ha portato, con un’interrogazione, all’attenzione dell’Aula la questione della convenzione dopo i commenti trionfalistici di qualche esponente politico nostrano apparsi di recente sulla stampa locale. «Sottolineiamo ancora una volta l’importanza della produzione radiotelevisiva per assicurare i diritti linguistici e culturali dell’intera minoranza friulana, e il fondamentale ruolo della Regione Friuli-Venezia Giulia in qualità di garante di tali diritti – continua Moretuzzo –. Abbiamo ragione di pensare che anche questa volta non ci sarà spazio per gli attesi notiziari informativi radiofonici e televisivi in lingua friulana né si darà corso alla creazione di una struttura autonoma dedicata alla radio e alla televisione in lingua friulana a Udine (sede che negli anni è stata depauperata), formata da personale competente a garanzia della qualità del servizio offerto: figure specializzate e professionisti che già operano in Rai, ma alle quali la concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo ha preferito due apprendisti sotto i 30 anni, in pratica senza esperienza per la mansione che saranno chiamati a svolgere – la programmazione in lingua friulana –, in corso di selezione. La Regione può e deve pretendere una giusta attenzione nei confronti del friulano».