Livio Nanino è il nuovo presidente di Legacoop FvgIl XIV° congresso si è concluso nel segno dell’unità
Alla fine tutte le caselle di quello che sembrava essere un puzzle di difficile composizione hanno trovato una composizione. Così la cooperazione di Legacoop Fvg, dopo un franco dibattito nelle “commissioni”, si è compattata su Livio Nanino, classe 1961 e presidente di Astercoop, che è stato nominato presidente della Centrale cooperativa dalla 14ma assemblea congressuale, oggi a Pasian di Prato. “Il percorso congressuale nonostante le divergenze si è chiuso oggi nel segno dell’unità: è prevalsa la necessità di essere uniti per il bene della cooperazione – ha dichiarato Nanino -. Sono emerse differenze ma non contrapposizioni e in quest’ottica è stato rilevante il senso di responsabilità del settore sociale. L’esito odierno deve segnare, da oggi in avanti, un cammino improntato a superare le divergenze per facilitare un lavoro di conciliazione considerando che le differenze sono una ricchezza, vanno valorizzate e non devono essere motivo di divisione.
Con queste premesse saremo in grado di contribuire all’Aci, alla crescita economico e sociale del Paese, a favorire un terreno fertile per l’intergenerazionalità a partire da un ricambio continuo dei gruppi dirigenti”. Il presidente uscente, Enzo Gasparutti, prima di passare il testimone, ha tracciato il bilancio dei suoi otto anni di mandato: “nei primi quattro anni si è lavorato per resistere di fronte ad una crisi così lunga mai sperimentata, nel secondo mandato siamo stati impegnati a ricostruire tessuti imprenditoriali, generare utili da reinvestire anche in nuovi settori”. Gasparutti ha focalizzato l’attenzione sui principali progetti realizzati nell’ambito della formazione e dell’innovazione, fra cui Coopstartup ed ha rimarcato l’importanza della promozione di nuova cooperazione e sul rafforzamento di quella esistente. Nel corso del congresso, il presidente nazionale di Legacoop Mauro Lusetti, ha evidenziato gli argomenti centrali del dibattito: dalla centralità del socio, alla responsabilità dei gruppi dirigenti fino alla necessità di recuperare il senso di appartenenza al movimento cooperativo “che ha enormi potenzialità – ha indicato -. Abbiamo bisogno di vivere in termini radicali il nostro essere cooperatori nella quotidianità, nelle relazioni tra cooperative e nelle relazioni con le altre associazioni. Questo è il propellente giusto per interpretare i cambiamenti che caratterizzano questo periodo convulso. Il nuovo gruppo dirigente di Legacoop Fvg dovrà essere coerente rispetto a ciò che le cooperative chiedono”.
A rimarcare il peso della cooperazione nell’economia regionale sono i dati: il patrimonio del movimento cooperativo rappresenta, infatti, oltre l’8% del Pil del Friuli Venezia Giulia mentre Legacoop Fvg da sola può contare, al 31/12/2018, su 193 cooperative aderenti, 15.500 addetti e 210.000 soci, un valore della produzione di oltre 1.400.000.000 di euro e un patrimonio netto, costituito prevalentemente da riserve indivisibili, di quasi 200.000.000 di euro. Guardando all’ultimo decennio, quello segnato dalla crisi, è poi emerso come la crescita della produzione (quasi il 7,20%), del numero degli occupati (oltre il 12,00%) e del patrimonio netto (dell’8,5%), sia coerente, seppur con le dovute differenziazioni settoriali, con una tendenza generale di tenuta del movimento cooperativo. Questo sottolinea come le cooperative associate, sebbene siano diminuite nel numero (da 233 del 2007 a 193 del 2017), sono diventate, nel decennio 2007-2017, più forti, strutturate e accompagnate da un consolidamento dei mezzi propri.La giornata è stata animata anche dalla tavola rotonda “Rivoluzioni cooperative: Imprese di persone che generano comunità e futuro”, moderata dal giornalista Mattia Pertoldi con la partecipazione di Mauro Lusetti, presidente nazionale di Legacoop, Alessia Rosolen assessore al Lavoro, Ricerca, Università, Cooperazione della Regione FVG, Fabio Millevoi vicepresidente dell’Associazione Futuristi Italiani e Fabio Morea di Area Science Park. Il congresso ha anche nominato i 54 membri della Direzione, il Collegio dei revisori dei conti e il Comitato dei garanti.