Logistica: Martines (Pd), interporto Cervignano di fatto commissariato

Interporto di Cervignano – Cervignano del Friuli 11/02/2017

«Con il nuovo regolamento l’interporto di Cervignano viene di fatto commissariato. A nulla servono le garanzie di autonomia scritte in ogni articolo, perché il nuovo testo interviene non solo nell’indicazione delle linee strategiche (piani industriali, strategici, budget annuali e pluriennali), ruolo che una capogruppo deve dare alle società controllate, ma di fatto commissaria tutte le funzioni aziendali». Lo afferma il consigliere regionale Francesco Martines (Pd), commentando la notizia che il gruppo Interporto di Trieste ha approvato il nuovo regolamento sulla quale ha presentato un’interrogazione alla Giunta Regionale attraverso la quale chiede se la Regione ne era a conoscenza ,cosa ritiene utile fare l’esecutivo a fronte del “commissariamento” e se intende chiedere alla controllante di ritirare questo documento, per una futura condivisione con Regione e società controllate .

«Con il nuovo regolamento del Gruppo Interporto di Trieste approvato, Cervignano viene dunque commissariata sull’attività degli organi societari e flussi informativi, attività commerciale, attività di comunicazione, promozione e marketing, servizi svolti in outsourcing della holding, accordi contrattuali, attività deliberativa, costante aggiornamento dell’andamento economico e gestionale, nonché sull’assetto organizzativo».

A questo punto, continua Martines, «forse era più onesto e più trasparente fare una fusione per incorporazione, oppure far diventare l’Interporto di Cervignano una divisione aziendale, visti gli spazi ristretti nell’operatività che il personale dedicato e la governance hanno». E ancora, si chiede Martines, «con quali motivazioni possono operare in un tale contesto gli organi sociali ed i dirigenti, quando per ogni minimo atto aziendale devono chiedere l’autorizzazione alla capogruppo?».

Chiaramente, conclude, «nella Bassa Friulana, dove l’Interporto ha un ruolo strategico importante nel mondo della logistica, magari per accogliere in futuro anche un nuovo polo logistico, viste le grandi distese di aree inutilizzate e per un collegamento diretto con la rete ferroviaria, questo regolamento viene vissuto giustamente come un voler togliere ancora una volta potere decisionale alle realtà economiche del Friuli, le quali hanno la necessità di esprimere al meglio le loro potenzialità, senza dover dipendere sempre dalle decisioni che maturano in area triestina».