L’ultimo sondaggio prima delle Europee. Gli oracoli danno i numeri

Come abbiamo avuto ampie dimostrazioni in passato, i sondaggi elettorali lasciano il tempo che trovano, al massimo non siamo ai livelli degli oracoli del passato ma poco ci manca perché con la volatilità del voto e in presenza di enormi livelli di astensionismo ogni statistica è viziata. Comunque possono essere indicatori tendenziali, così volendo dare credito agli ultimi ultimi sondaggi diffusi prima delle elezioni europee ci sarebbe da registrare un calo netto di Fratelli d’Italia, insomma comincerebbe ad indebolirsi l’innamoramento per la “Giorgia” nazionale che potrebbe pentirsi di avere personalizzato il voto. Dal canto suo il Partito democratico ridurrebbe il distacco.
Secondo questi dati in sostanza il partito di Giorgia Meloni vedrebbe assottigliare il margine di vantaggio sul Partito democratico che invece cresce e si ferma a “soli” 4 punti percentuali da Fratelli d’Italia. Tra gli altri partiti di centrodestra Forza Italia si confermerebbe in vantaggio rispetto alla Lega. Molto distanti dalla soglia minima del 4% la lista Libertà di Cateno De Luca (al 2%), Pace terra dignità di Michele Santoro (all’1,9%) e Alternativa popolare del sindaco di Terni Stefano Bandecchi (allo 0,7%). In bilico le liste di Matteo Renzi e di Carlo Calenda. Nell’innominabile “campo” avverso alla destra dovrebbe farcela a suberare lo sbarramento Alleanza verdi sinistra, mentre il M5s accreditato del 15,4 perderebbe mezzo punto percentuale (e sarebbe un vero successo). Questi i dati pre-voto sono realizzati da Ipsos per il Corriere della sera e sono gli ultimi dato che nei 15 giorni prima delle elezioni è vietata la pubblicazione dei sondaggi. Questi i dati percentuali:

Fratelli d’Italia viene stimato al 26,5%: il partito della presidente del Consiglio si riconferma la prima forza politica del Paese ma segna un calo di ben due punti percentuali rispetto al mese scorso e consideriamo che nel conteggio non era ancora inserito lo scivolone “redditometro”. Recupera invece il Partito democratico, che si attesta al 22,5%: con un +1,3% rispetto ad aprile, il Pd segna il risultato più alto con la segretaria Elly Schlein. Chiude il podio il Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte, stimato al 15,4%.

Come già accennato, nel centrodestra prosegue la sfida tra Forza Italia e la Lega. Entrambi sono in crescita ma, al momento, la spunta il partito di Antonio Tajani (in lista con Noi moderati) con il 9,2% di consensi, in crescita dello 0,6% rispetto ad aprile. Dietro il partito di Matteo Salvini, stimato all’8,6% che riduce il distacco da Forza Italia segnando, nell’ultimo mese, un +1,2% (effetto Vannacci?): risultato ovviamente lontanissimo da quello delle ultime europee, quando la Lega aveva raggiunto il 34,3%. Tra i partiti che lottano per superare la soglia di sbarramento (che permette di ottenere i seggi al Parlamento europeo), Alleanza Verdi Sinistra è stimata di 6 decimali sopra il 4%: con un recupero dello 0,9% nell’ultimo mese il partito di Fratoianni e Bonelli è stimato al 4,6% probabilmente effetto della candidatura Salis. Incertezza in casa Matteo Renzi: la lista Stati Uniti d’Europa (insieme, tra gli altri, a +Europa) è stimata al 4,1%, segnando un -0,4% di consensi rispetto al mese di aprile. Ancora più critica la posizione di Azione: la lista guidata da Carlo Calenda è stimata al 3,6%, in calo dello 0,2% nell’ultimo mese. Con questo risultato rimarrebbe fuori dalla ripartizione dei seggi. Molto distanti dalla soglia minima del 4%, invece, la lista Libertà di Cateno De Luca (al 2%), Pace terra dignità di Michele Santoro (all’1,9%) e Alternativa popolare del sindaco di Terni Stefano Bandecchi (allo 0,7%).

Se venissero confermate queste percentuali stimate da Ipsos (sondaggio realizzato con mille intervista tra il 20 e il 21 maggio), Fratelli d’Italia otterrebbe 22 seggi (alle scorse Europee sono stati eletti solo 6 europarlamentari di Fdi); il Pd manterrebbe 19 eurodeputati; 13 il Movimento 5 stelle (uno in meno rispetto alle scorse Europee); Forza Italia confermerebbe 7 europarlamentari, stesso numero della Lega (che nel 2019 ne aveva eletti ben 29). Chiuderebbe il quadro Alleanza Verdi Sinistra con 4 eletti e Stati Uniti d’Europa con 3 seggi.