Lutto nel mondo della sinistra friulana. E’ morto Guerrino Cecotti storico esponente del Pci e delle lotte operaie
Mondo della sinistra in lutto, è scomparso Guerrino Cecotti, 90 anni: per decenni con il suo impegno di lotta si era distinto come uomo di punta del Pci. Dopo lo strappo della Bolognina lasciò il partito comunista che per decenni lo aveva visto protagonista. Numerosi i messaggi di cordoglio. “Sono felice, fortunato ed orgoglioso di averti conosciuto e rimarrai sempre un esempio. Mandi Guerino”. Così il segretario del Pd Fvg Cristiano Shaurli ricorda Cecotti. “Ero poco più di un ragazzo – ricorda il segretario del Pd – quando ti ho conosciuto, la Bolognina c’era già stata e tu avevi fatto le lotte del Cormor, Faggeto Lario e le Frattocchie. Ma mi hai insegnato cosa significa essere Compagni, passare in bicicletta ogni giorno per vedere ‘come va’ in Federazione, attaccare insieme con la giusta ricetta della colla i manifesti elettorali, guardare con soddisfazione i giovani in sede, nonostante allora documenti e proposte fossero di decine di pagine, rimarcando severo le carenze sulla situazione internazionale”. “Le nostre strade si sono divise come succede in politica e – aggiunge Shaurli – ricordo come fosse oggi il dolore di quella scissione vissuta insieme a Firenze. Sono felice, fortunato ed orgoglioso di averti conosciuto e – conclude – rimarrai sempre un esempio. Mandi Guerino”. Cordoglio anche da Furio Honsell di Open Sinistra Fvg: “Esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Guerrino Cecotti e la mia vicinanza alla moglie Ivonne, al figlio Alberto e a tutta la famiglia in questo momento di dolore. Guerrino Cecotti è stato un modello di impegno politico in difesa della dignità del lavoro in tutta la sua vita. È uno degli ultimi protagonisti delle lotte del Cormor, di quello sciopero a rovescio, che segnò il riscatto dei braccianti in Friuli. Da allora per tutta la sua vita Cecotti si impegnò nelle lotte operaie e fu riferimento e maestro della sinistra in Friuli. Figura autorevole e generosa, ebbi l’onore di conferirgli quale Sindaco di Udine il sigillo della città nel 2012.”
Nella sua vita Cecotti si è distinto con azioni di lotta già durante la fine degli anni ’60, periodo difficile della contestazione e del terrorismo, poi come uomo di partito diventando figura di riferimento nella vita politica della città. Si è distinto anche per aver promosso l’ospitalità in Friuli dei bambini vittime di Cernobyl, dando prova di grande solidarietà e favorendo, tra l’altro, gli scambi culturali attraverso l’associazione Italia-Urss. Inoltre, è stato direttore dell’associazione lavoratori emigrati friulani (Alef), impegnandosi attivamente, anche a livello internazionale, per la tutela dei lavoratori emigranti friulani. Infine, nel 2010 è stato insignito del cavalierato dell’Ordine al Merito della Repubblica dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. In quella occasione Cecotti parlò del passato come mezzo per interpretare il presente. “Il mio passato – ha detto – è stato scuola di vita umana autentica, di umanità e di aspirazioni ideali che hanno trovato durante gli anni uno sbocco diverso verso il futuro. I principali obiettivi della mia generazione erano i valori civili e morali, le speranze, le aspettative, i progetti per costruire una famiglia. Di fronte alla velocizzazione in tutti campi, noi anziani abbiamo il dovere di dire: senza radici non si va da nessuna parte. Ma conoscere il passato deve servire soprattutto a comprendere il presente e non vivere del passato. Fare uno sforzo di tensione, una volontà per capire la situazioni –ha concluso -, altrimenti le situazioni ci travolgono e nel momento in cui non le interpretiamo, i pericoli avanzano”. Una lezione autentica per chi lo ha conosciuto.