Maggiore tutela del Tagliamento, bocciata in Regione la mozione del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia

Ancora una prova di scarsa attenzione alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio ambientale e naturalistico del Friuli-Venezia Giulia. Dopo aver approvato ieri (25 giugno, ndr) un emendamento che permette agli organizzatori di manifestazioni automobilistiche maggiori libertà nella realizzazione di questo tipo di eventi sui prati stabili – scrigno di biodiversità straordinario –, oggi (26 giugno, ndr) la maggioranza regionale boccia la mozione del Gruppo Consiliare del Patto per l’Autonomia con la quale si chiedeva di assicurare una salvaguardia maggiore al Tagliamento, il fiume più importante del Friuli-Venezia Giulia, nonché un ecosistema estremamente prezioso, essendo l’ultimo corridoio fluviale intatto delle Alpi.
La mozione impegnava la Regione a porre in essere tutte le azioni volte alla maggior tutela possibile del fiume, dalle sorgenti alla foce, e a realizzare una nuova ZSC-Zona Speciale di Conservazione derivante dalla fusione delle attuali due ZSC individuate come “Greto del Tagliamento” e “Valle del Medio Tagliamento”, creando un’area più ampia di tutela che includa anche l’alveo del fiume compreso tra il ponte di Cimano e quello di Pinzano, zona di particolare ricchezza naturalistica.
«Dall’impegno per la massima tutela del Tagliamento, che è un bene comune, passa anche l’idea di un nuovo modello di sviluppo, basato sui principi della sostenibilità sociale e ambientale – afferma il capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo –. Un ecosistema conservato e salvaguardato come si deve, attiva, infatti, un turismo di qualità, promuovendo nuove e interessanti prospettive economiche per il territorio. Non vorremmo che la bocciatura della mozione nascondesse altri interessi, poiché sull’area incombono progetti infrastrutturali che tanto piacciono a una parte della classe politica e imprenditoriale regionale, ma che, se attuati, avrebbero ricadute significative dal punto di vista ambientale, naturalistico e paesaggistico sul territorio e sulle comunità locali. Ci chiediamo quindi – visto che una risposta in tal senso non ci è stata data – a chi fa paura la maggiore tutela del fiume Tagliamento».