Maltrattamenti in asilo nido, arrestata una maestra a Gorizia che gonfiava anche il numero dei pasti distribuiti a pranzo ai bambini

Venerdì scorso, ma la notizia è stata diffusa in una nota del Nas di Udine questa mattina, in provincia di Gorizia, i militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Udine, coadiuvati in fase esecutiva dai militari del Comando Provinciale competente, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di una maestra, misura   emessa dal GIP del Tribunale di Gorizia su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo isontino. L’indagine avviata dal NAS, lo scorso mese di marzo 2024, è nata da alcune segnalazioni di maltrattamenti in danno dei bambini frequentanti un asilo nido e di frodi in danno di più Enti pubblici convenzionati con il sopramenzionato asilo. Le successive attività investigative svolte dai militari dell’Arma, anche con l’ausilio di varie attività tecniche, hanno permesso di documentare numerosi episodi di maltrattamenti ai danni dei bambini con età compresa tra uno e tre anni. Altresì, l’attività di indagine ha permesso di appurare l’entità della frode commessa in danno degli Enti pubblici perpetrata facendo figurare la fornitura di pasti in quantità superiore rispetto a quelli realmente somministrati ai bambini. Le fonti di prova ottenute dal personale del NAS di Udine hanno, perciò, consentito al GIP del Tribunale di Gorizia di emettere la misura cautelare, richiesta dalla locale Procura della Repubblica. Destinataria del provvedimento restrittivo della libertà personale è la maestra legale responsabile della cooperativa che gestisce l’asilo nido – fermo restando, scrivono i militari dell’arma, la sua presunzione di innocenza anche se sottoposta ad indagini e nella consapevolezza che la sua responsabilità penale dovrà essere accertata in dibattimento e solo con una sentenza definitiva di condanna. Le condotte contestate, connotate da particolare gravità se messe in correlazione alla tenera età dei bambini, verranno ora vagliate dai Giudici come previsto dalla legge. Il nome della struttura non è stata resa nota per tutelare le vittime e in cosnsiderazione che le responsabilità sarebbero limitate alla maestra arrestata.