Manifestazioni a Udine contro CasaPound e per la Palestina

Oggi, sabato 28 ottobre 2023, abbiamo partecipato alla manifestazione indetta dall’Anpi e dalla Rete antifascista contro l’apertura della nuova sede di Casa Pound a Udine, che poi, tramite un corteo, si è riunita a quella in solidarietà alla Palestina. Nel nostro intervento alla manifestazione abbiamo affermato: “Quando Forza Nuova ha assaltato la sede della Cgil, tutto centrosinistra, era d’accordo e diceva: ‘Sciogliamo Forza Nuova’. Forza Nuova è ancora lì, Casa Pound è ancora lì, i fascisti sono ancora lì. Allora la politica deve dare risposte se non vuole questa disaffezione. Questi di Casa Pound si autodefiniscono fascisti: ‘i fascisti del III millennio’. Però ci sono anche quelli che nel simbolo hanno la fiamma e che i giornali italiani in campagna elettorale per le politiche continuavano a chiamare ‘centrodestra’, mentre la stampa internazionale chiamava ‘far right’, ‘estrema destra’. Ad agosto, mi trovavo fuori dalla casa di Tina Modotti con l’ambasciatore del Messico, e l’articolo che è uscito parlava di lei come di ‘un’attivista per i diritti sociali’. Ora, io mi ritengo un attivista per i diritti sociali, però credo che Tina Modotti fosse una militante comunista. Ecco, io credo che ci sia un problema proprio di comunicazione. Quelli con il simbolo con la fiamma di Almirante non sono centrodestra e Tina Modotti non era un’attivista per i diritti sociali. E non c’è soltanto il tema di una sede comprata (tramite finanziatore), c’è un problema proprio di violenza. Ieri all’Università di Torino c’è stata una conferenza di un’organizzazione neofascista (quindi assolutamente sdoganata in Italia) e gli studenti universitari che hanno osato contestarla sono stati massacrati di botte dalla celere. Ecco, quindi non è soltanto una sede, è un problema concreto di violenza e di legittimazione della violenza. Qualche giorno fa un signore eletto con la Lega in Veneto ha detto che il fascismo è stato un periodo di grande splendore culturale, sembrava quasi parlasse del Rinascimento: al posto di Botticelli il manganello, al posto di Leonardo l’olio di ricino e al posto di Michelangelo il confino. Quel confino, penso a Ventotene, in cui è nata un’idea di Europa credo molto lontana da quella che noi oggi stiamo vivendo, un’Europa in cui, come qui a Gorizia, si ricostruiscono i confini, in cui si lasciano morire le persone in mare, in cui si fanno accordi con dittatori in Tunisia e in Libia per rinchiudere le persone nei lager, un’Europa che è complice in questi giorni del genocidio del popolo palestinese. Ecco, antifascismo per me è tutto questo”.

Andrea Di Lenardo

(Capogruppo “Alleanza Verdi Sinistra Possibile” in Consiglio comunale a Udine)