Manovra estiva Fvg approvata, è la più ricca, per ricchi, di sempre. A Udine e al Friuli da Fedriga & c il gesto dell’ombrello

Avremmo potuto raccontare la seduta fiume del Consiglio regionale (trasmessa in streaming come polpettone poco appassionante)  con dovizia di particolari stupendovi con effetti speciali,  parole, scazzi e parti in commedia, non tutte recitate in maniera impeccabile, ma preferiamo limitarci al semplice commento dei risultati. Diciamo quindi che ora il Consiglio regionale potrà andare in ferie a cuor leggero, almeno è così per la maggioranza di centrodestra che forte della propria “forza” ha raggiunto tutti i suoi obiettivi in barba all’opposizione. Forze di minoranza che provano ad evidenziare errori, orrori ed omissioni,  ma che sembrano terminare il proprio ruolo in un dibattito che i vede protagonisti di parte in commedia già scritta  dato che, a parte qualche sussurro e grida, poco arriverà alle orecchie dei cittadini, dato che l’emergenza informazione in questa regione è perfino superiore a quella nazionale. Comunque il voto definitivo è arrivato dopo le 5 del mattino dopo giorni di scaramucce e suddivisioni “territoriali” di danari rigidamente su base di schieramento e qualche briciola che, caduta dal tavolo del lauto posto di maggioranza, cadrà fuori dal tovagliato nero. Figli e figliasti per parte politica, ma anche territoriale, con Trieste che la fa da padrone.  Così è passato l’assestamento di bilancio più ricco di sempre che vale 1,348 miliardi e che in una sorta di spartizione di pani e pesci ha moltiplicato prebende per i soliti noti, lasciando praticamente a bocca asciutta chi non è allineato alla volontà della maggioranza. Fra l’altro non ci stancheremo mai di ricordare che la maggioranza che determina i seggi in consiglio regionale  in realtà tale non è, perché  rappresenta  la fetta più grande di chi ha espresso il voto, ma alla fine è comunque minoranza.  E’ il gioco democratico si dirà, ma questo è solo parte della verità, perché  le leggi elettorali ci mettono del loro e così, alla fine, la reale rappresetanza del popolo, sempre evocato come sorgente del potere ricevuto,  è violentata da regole truffaldine in genere ritagliate su misura per consentire quella governabilità perniciosa che da fattore positivo, diventa clava con la quale percuotere gli avversari, consentendo perfino che ci fregi di titoli inesistenti come quello di “governatore”.   Totò avrebbe chiosato “addavenì baffone” evocando pero un male peggiore a quello che si voleva combattere. Ma poi sono  sempre i comici del passato a suggerirci con un semplice gesto del corpo quello che Fedriga & c hanno compiuto per l’ennesima volta a danno di gran parte dei territori del Friuli,  volta garantendo risorse  e dispensando ampissime libagioni ai propri vassalli, ma anche prevedendo veri e propri scempi “infrastrutturali”, parliamo del gesto….. dell’ombrello,  così magicamente espresso dall’indimenticabile Alberto Sordi.