Manovra giunta Fedriga – Capozzi M5s: “irrisolti problemi sanità, scuola, ambiente, denatalità e fasce deboli. Soldi a pioggia senza visione strategica”
Una manovra che nonostante i continui innesti alla sanità ha imboccato una strada poco efficace per i cittadini, dove problematiche quali: liste d’attesa interminabili, reparti chiusi per carenza di personale come il punto nascita di San Vito al Tagliamento, l’ipotizzata chiusura dei consultori a Trieste, fuga del personale nel privato perché le condizioni del pubblico sono sempre meno favorevoli, esternalizzazioni di servizi, non soltanto non troveranno soluzione, ma hanno peggiorato la tenuta del sistema dove il modello dell’affidamento al privato convenzionato sta svuotando e svilendo la sanità pubblica. Guardando alla parte relativa all’istruzione il dimensionamento scolastico, benché si continui a dire che non avrà effetti vediamo in questa scelta politica un pericolo per la scuola pubblica. Per quanto riguarda l’ambiente, partendo dalle concessioni marittime, su cui abbiamo proposto correttivi tutti bocciati, rimane alto il rischio di procedure d’infrazione da parte dell’Europa per aver lasciato ai Comuni la facoltà di riconoscere il diritto di prelazione del concessionario uscente, una norma che in qualsiasi caso, finirà per scoraggiare la partecipazione alle gare di più soggetti limitando di fatto la concorrenza. Inoltre, si investe ancora troppo poco per fronteggiare il cambiamento climatico e non si è intervenuti sulle politiche di prevenzione. Grazie al Movimento 5Stelle è stato garantito il sostegno della Regione ai Comuni che intendano avanzare le candidature per ottenere il riconoscimento quale patrimonio Unesco. La manovra della Regione, purtroppo, lascia indietro ancora una volta le fasce deboli che nonostante i milioni stanziati a pioggia, non avranno sufficienti garanzie per combattere la povertà assoluta e la povertà energetica; in molti non riusciranno a far fronte alla spesa farmaceutica, alimentare e alla morosità incolpevole. Per una maggiore equità sociale abbiamo presentato un emendamento per l’aumento dell’IRAP agli istituti di credito e alle società che forniscono gas ed energia elettrica, dopo che il Governo ha fatto marcia indietro sull’intaccare gli extra profitti bancari che la giunta Fedriga non ha accolto. Questo avrebbe potuto significare dare un segnale ai cittadini che negli ultimi anni stanno vivendo momenti di difficoltà per pagare mutui e bollette alle stelle, mentre c’è chi su di loro ha fatto utili milionari. Infine, per il contrasto alla denatalità la formula della giunta Fedriga non può essere bonus a pioggia: servono servizi che consentano di conciliare lavoro e famiglia.