Manutenzioni sponde invaso di Barcis tutte a carico dei cittadini? Lo disporrebbe una convenzione del 1990 in favore del gestore dell’impianto idroelettrico
Spunta una convenzione datata 1990 fra Comune di Barcis ed Enel che obbligherebbe l’amministrazione Comunale a “rispettare e conservare” a proprie spese “tutti i lavori di consolidamento delle scarpate o altro che si rendessero necessari per il mantenimento sia delle aree verdi attrezzate che dei percorsi pedonali…. con “completo sollievo dell’Enel da ogni onere e responsabilità” . Ma non solo, nell’atto si ribadisce che il Comune di Barcis “prende atto che le eventuali manutenzioni ordinarie e straordinarie… dovranno essere a Sua totale cura e spese” . Così, il Comitato Valcellina di Barcis, ha preso carta e penna per chiedere chiarimenti riguardo alla fondatezza e attualità di questa convenzione del 1990 tra il sindaco di Barcis e l’ Enel nazionale, concessionario dell’ impianto di ritenuta idroelettrica e delle sponde dell’invaso. Una richiesta quella dei cittadini più che legittima visto che c’è il ragionevole dubbio che la convenzione, particolarmente favorevole all’Enel e vessatoria per i cittadini, sia ancora scandalosamente valida. La lettera del Comitato è indirizzata all’Assessore all’ Ambiente Energia Regione FVG Fabio Scoccimarro, alla Direzione Ambiente Energia Regione FVG , alla Direzione Difesa del Suolo Regione alla Direzione Generale Dighe, alla Prefettura di Pordenone alla Corte dei Conti Regione FVG e all’Assessore infrastrutture Regione FVG Cristina Amirante. In particolare si chiede se si ritiene che tale atto sia ancora valido e se abbia abbia rappresentato e rappresenti ancora un contratto capestro che continua a gravare pesantemente, da 34 anni, sulle casse comunali e regionali riguardo gli obblighi sui costi di manutenzione della stabilità delle sponde lungolago.
Questo il testo integrale della lettera:
Oggetto: richiesta di chiarimento sulla fondatezza e attualità di questa convenzione del 1990 tra il sindaco di Barcis e l’ Enel nazionale, concessionario dell’ impianto di ritenuta idroelettrio
Con tale lettera, il Comitato Valcellina di Barcis chiede a Voi di dargli dei chiarimenti riguardo questa CONVENZIONE in allegato, stipulata tra l’ allora sindaco di Barcis e il Concessionario Enel nazionale riguardo la CONCESSIONE IN COMODATO all’ amministrazione comunale di Barcis di terreni ubicati lungo le sponde dell’ invaso idroelettrico. Ritene che tale convenzione, ancora valida per il Concessionario privato attuale, abbia rappresentato e rappresenti ancora un contratto capestro che continua a gravare pesantemente, da 34 anni, sulle casse comunali e regionali riguardo gli obblighi sui costi di manutenzione della stabilità delle sponde lungolago che impone tuttora, totalmente a carico del Comune, al pari di una richiesta di un CORRISPETTIVO per avergli concesso dei beni in comodato lungo esse. Per aver ceduto in comodato dei terreni per costruire un sentiero lungo il lago (= invaso) e delle aree attrezzate per i turisti, questa assurda convenzione datata continua a richiedere alla nostra amministrazione comunale di pagare in toto la stabilità delle sponde dell’ invaso. Da allora, il nostro Comune, aiutato dalla Regione, paga fior di denari per il rafforzamento della stabilità delle sponde e dei pendii dell’ invaso, che le leggi e il buonsenso indicano sia una responsabilità che grava sul Concessionario idroelettrico in quando parti dell’ impianto di ritenuta, assieme allo sbarramento, agli scarichi e alle opere accessorie. La tragedia del Vajont insegna: sono stati i pendi e le sponde a cedere. Dal garantirci la sicurezza delle sponde e dei pendi qualsiasi Concessionario non può sollevarsi in fatto di responsabilità, come invece pretende Enel nazionale nella convenzione allegata, avendo i beni dati in comodato al Comune una destinazione strettamente collegata all’ eserizio e alla sicurezza del bacino idroelettrico. Il Comune dovrebbe pagare solo la manutenzione delle attrezzature turistiche piazzate sui terreni avuti in gentile comodato.
Per l’ art. 1803 del Codice Civile, il COMODATO dovrebbe essere un contratto con cui l’ Enel nazionale consegna al Comune un bene affinchè se ne serva per un periodo, con l’ obbligo di restituirlo tale e quale. Il comodato è essenzialmente gratuito, un gesto di cortesia, prevedendo che il comodante offra dei vantaggi al comodatario: invece Enel nazionale ci ha offerto solo spese e si è sollevato da ogni responsabilità di manutentare quello che dovrebbe, senza se e ma alcuno. Responsabilà da cui si è sollevato anche il concessionario attuale.
Che la Regione poi si assoggetti a pagare tali interventi di manutenzione senza fare pressioni sul Concessionario, ora privato e non più nazionale, ci sembra strano assai: che la Regione sappia o non sappia della sopra citata convenzione, il Comitato non sa, ma resta basito che, in 34 anni, la Regione abbia continuato a sborsare soldi pubblici per interventi e opere necessarie per rafforzare la stabilità delle sponde e dei pendii di questo nostro invaso soggetto a molti problemi mai affrontati, ma ben conosciuti. Infatti è cosa risaputa che da oltre 30 anni la zona dove sorge l’ abitato, la sponda e i pendii a sinistra dell’ invaso, sono notoriamente oggetto di studio regionale per problematiche di dissesto idrogeologico che l’ interrimento del bacino idrico del Cellina, l’ abbassarsi e l’ alzarsi del livello dell’ invaso e la mutata corrente delle acque in ingresso per la troppa ghiaia contribuiscono sempre più ad aggravare, soprattutto in fatto di erosione delle sponde e dei pendii. Erosione progressiva che il Comune paga per mantenere il sentiero lungo il lago!?
Ci sconcerta che la Regione poi mai abbia richiesto ai Concessionari succedutisi dal 1999, da quando la legge obbligava loro di recuperare il volume dell’ invaso attraverso il Progetto Gestione dell’ Invaso, di mettere in sicurezza l’ invaso: invaso interrito per il 70 % riguardo al quale ancora oggi si continua a parlare sempre di mettere mano a soldi pubblici per recuperare la sua funzione originaria e per tenere in piedi una Concessione idroelettrica gestita da privati che hanno solo sfruttato acqua e suolo, lasciando sul nostro territorio solo dissesti idrogeologici che il cambiamento climatico sta aumentando progressivamente; dissesti per l’ assenza di manutenzioni ordinarie e straordinarie della gestione dei sedimenti nei corpi idrici bloccati dalle dighe nei bacini idrografici e negli invasi. Ancora danni erariali enormi di cui è nota anche la responsabilità dei sindaci locali del passato che hanno ritardato alle calende greche ogni decisione buona.
Vi invitiamo a leggere le 10 pagine di questa convenzione e diteci se essa abbia ancora un senso, alla luce di quando è avvenuto dopo il 1990 : le leggi nuove, la sensibilità di ripristinare il valore dell’ ” equità intergenerazionale” di una risorsa, il far durare un invaso con la sua manutenzione costante abolendo quella della ” sua vita utile” legata alla stima del suo riempimento – interrimento….
Il Comitato Valcellina si è battuto perchè la Regione approvasse la LR 21/2020 per disciplinare con regole nuove ogni malagestione dei Concessionari delle Concessione scadute delle Grandi derivazioni idroelettriche, ma sul rivedere questa convenzione assurda e sull’obbligare l’ attuale nostro concessionario a gestire i sedimenti nell’ invaso a proprio onere, il Comitato Valcellina chiede a VOI di non farci aspettare la scadenza della concessione nel 2029 per inserire queste due richieste nei bandi di gara. Sarebbe troppo tardi e uno schiaffo per il territorio. Pertanto
VI CHIEDIAMO
che vi adoperiate a portare entrambe queste nostre due richieste a compimento sin da ora, facendo le dovute necessarie pressioni sul Concessionario idroelettrico. In attesa di un Vostro cortese riscontro, saluta per il Comitato Valcellina, Fabia Tomasino di Barcis