Maxisequestro di cocaina al porto di Trieste. 150 kg nascosti nei sacchi di caffè
Lo stupefacente era mescolato ai grani di caffè crudo all’interno dei sacchi nel tentativo di confondere l’olfatto dei cani antidroga che questa volta non si sono fatti ingannare puntando il carico Così grazie ai cani della Guardia di finanza sono stati sequestrati, era stato annunciato, 730 chili di cocaina anche se in serata è stato precisato che l’ammontare complessivo della cocain era di oltre un quintale e mezzo e che la cifra resa nota inizialmente, 730 chilogrammi, si riferiva al peso lordo dei sacchi di caffè “portatori” dello stupefacente. Nessuna azione di intelligence questa volta ma i controlli di routine sui trasporti commerciali nello scalo giuliano operati insieme all’Agenzia delle Dogane. L’ingente carico di cocaina era proveniente dal Sudamerica, mentre la destinazione finale è oggetto di ulteriori indagini investigative. I sacchi con la droga erano all’interno di un container e sono stati oggetto di controllo doganale. Il presunto caffè è stato ispezionato dai funzionari doganali e dai militari della Guardia di Finanza con le unità cinofile e proprio i cani con il loro olfatto sopraffino hanno puntato alcuni dei sacchi ispezionati, al cui interno è stato poi rinvenuto lo stupefacente. Il quantitativo di sostanza stupefacente è rilevante e avrebbe fruttato alti introiti sulle piazze di spaccio anche se non è ancora chiara la destinazione finale del “prodotto”.