Mercosur, non c’è pace in America latina
Tempi difficili per il nostro Paese, ma non possiamo dimenticare i temi internazionali. Per voi con queste righe un richiamo al Trattato di libero commercio tra Unione europea e Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), un accordo che avevamo già definito Carne e Soia contro Auto e Tecnologia, mentre i fautori dell’accordo Mercosur parlano di “notevole rilevanza politica” con la creazione della più grande zona di libero scambio, comprendente circa 717 milioni di persone.
Grande entusiasmo dalla maggioranza di centro destra che guida l’Europa, pronta a far partire l’accordo, senza porsi troppe domande sui diritti violati e i destini delle popolazioni indigene, via libera all’agrobusiness e agli interessi delle grandi multinazionali del cibo con pesanti ricadute sulla deforestazione della foresta amazzonica e sugli obiettivi dei cambiamenti climatici previsti dai dimenticati accordi di Parigi. L’attacco agli indigeni, soprattutto in Brasile, diventa così sempre più pesante anche con l’approvazione del Marco Temporal, una legge capestro che mette in discussione la proprietà della terra per le comunità indigene, una vera rapina.
Cosa prevede il Mercosur (detto anche ALS), Trattato di libero commercio tra Unione europea e Mercosur?
Eccovi il Mercosur, ora detto ALS, Accordo di Libero Scambio tra i Paesi del Mercosur e l’UE, già tentato fin dal 2019 ma fortunatamente fallito per le eccessive ambizioni delle due parti.
L’ALS eliminerebbe i dazi doganali sul 91% delle esportazioni di merci dell’UE verso il Mercosur; di conseguenza, sarebbe facilitata l’importazione di prodotti industriali provenienti dall’UE come automobili, parti di automobili, macchinari, prodotti chimici, abbigliamento, prodotti farmaceutici, scarpe in pelle e tessili. I Paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), invece, aprirebbero il mercato degli appalti pubblici alle imprese dell’UE, un grande affare per gli affaristi e le multinazionali.
Anche se l’ALS contiene un capitolo sulle misure sanitarie e fitosanitarie, il commercio e lo sviluppo sostenibile, le salvaguardie bilaterali, il commercio elettronico, le piccole e medie imprese e alcune associazioni agricole dell’UE sono state esplicite nella loro valutazione negativa del Trattato. Questo accordo di libero scambio favorirebbe la deforestazione su larga scala e un’espansione di un’agricoltura ricca di glifosato e pesticidi nei Paesi del Mercosur, pratiche ritenute sia incompatibili con gli obiettivi in materia di cambiamenti climatici, così come previsto dall’accordo di Parigi. Gli agricoltori europei, in particolare quelli I Francesi, temono che l’afflusso di prodotti sudamericani possa saturare i loro mercati e indebolire l’agricoltura locale.
Attacco alla proprietà delle terre, eccovi il Marco Temporal
Parallelamente alle questioni riguardanti la stipula del Mercosur, si apre un altro problema collaterale, sottovalutato e anche disconosciuto, la proprietà delle terre in Brasile. Sotto la Presidenza Bolsonaro, sconfitto da Lula Da Silva per una piccola differenza nelle elezioni del 2022, si era cercato di attuare il Marco Temporal, una legge capestro con lo scopo di eliminare i diritti sulle terre per chi ci viveva. Secondo questo orribile e Incredibile atto non certo annullato, i popoli indigeni avrebbero avuto diritto solo sulle terre già occupate prima dell’entrata in vigore della Costituzione federale del 5 ottobre del 1988, un modo “legislativo” per cacciare gli indigeni. Un’ingiustizia inaccettabile contro popolazioni decise a lottare per evitare di negoziare le loro vite in cambio di profitto e distruzione.
A suo tempo era stata ignorata anche una sentenza della Corte Suprema federale del Brasile che bocciava il Marco Temporal, voluto dal Presidente Bolsonaro, schierato a favore dei grandi latifondisti. Miniere, pozzi, deforestazioni; le lobby controllano ogni ricchezza in terre che fanno gola all’agroindustria e al settore minerario, senza considerare i massacri e le persecuzioni degli indigeni da parte dei latifondisti, come riportato da diversi corrispondenti.
il Congresso Nacional del Brasile, certamente condizionato da Bolzonaro, aveva trasformato in legge la famigerata proposta di Marco Temporal.
Qual è la posizione dell’odierno Presidente Lula?
Lula, per il momento, nonostante la sua fragile maggioranza, ha posto il veto sugli indennizzi preventivi ai proprietari terrieri situati nelle aree indigene, sulla possibilità di rivedere le riserve già costituite, sulla coltivazione di alimenti transgenici, sul potenziamento delle attività estrattive e sulla costruzione di autostrade senza l’autorizzazione delle comunità originarie. Sarà in grado di difendere questa posizione?
Come detto, sono circa 300 i gruppi etnici indigeni che si trovano in Brasile, comunità che occupano 734 territori considerati terre ancestrali, principalmente in Amazzonia. Di questi territori, 125 sono in via di identificazione, 49 già identificati dal Funai (Fondazione Nazionale dell’Indio), 68 dichiarati tali dal ministero di Giustizia e 496 omologati dalla presidenza della Repubblica e registrati con carattere di riserva indigena.
C’è qualche speranza per gli indigeni, per l’Amazzonia e per tutti noi?
Non dimentichiamo come già da tempo fosse frequente in questi vasti territori brasiliani la denuncia dell’uso del glifosato, il peggior diserbante, sparso sulle immense distese con piccoli aerei, un inquinante terribile per uomini, animali, piante, terreni. All’opposto, oggi, in Brasile, si studia come depurare le acque dai residui del glifosato. I ricercatori dell’Università statale di San Paolo hanno illustrato su Pure and Applied Chemistry un metodo che parte dagli scarti cellulosici della lavorazione della canna da zucchero per “sequestrare” il glifosato. Grazie all’aggiunta di ammonio, questi sottoprodotti diventano un materiale altamente assorbente per il glifosato e bastano 24 ore di contatto e un successivo passaggio in acqua calda per sequestrare gran parte del glifosato e purificare così l’acqua. Anche se il metodo più efficace, ovviamente, sarebbe quello di evitare di disperdere l’erbicida.
Conclusioni
Grandi sfide per chi vuole proteggere un territorio e nello stesso tempo garantire che il polmone del mondo eserciti una funzione positiva a livello mondiale, senza però dimenticare la tutela degli indigeni, capaci da secoli di vivere utilizzando la foresta senza ucciderla. Si rischia, però, un grave colpo, un ecocidio, una violenza gratuita contro le comunità inermi di fronte a queste occupazioni, soprattutto in quei territori sotto ispezione non ancora dichiarati ufficialmente riserva indigena. E i Paesi europei, pronti a importare prodotti frutto di rapine e per di più avvelenati, quando prenderanno delle iniziative forti a protezione della Vita?
ULTIMA ORA
Purtroppo registriamo una news dell’ultima ora da un sito francese. In queste ultime ore è in corso ciò che temevamo
Grand est le risque que l’accord de libre-échange UE-Mercosur, soit annoncé comme conclu lors du sommet du Mercosur qui se tient ces 5-6 décembre à Montevideo (Uruguay) da www.collectifstoptafta.org (sito francese che è il nostro equivalente, Tafta sta per TTIP)
Grande è il rischio che l’accordo di libero commercio UE-Mercosur sia concluso con conseguente annuncio al summit che si terrà a Montevideo in Uruguay tra il 5 e il 6 dicembre.
Un orrore!
Emilia Accomando
3 dicembre 2024
Fonti
Brasile, la sentenza sulla proprietà delle terre indigene è nuovamente posticipata
25 ottobre 2021 – Rio de Janeiro, Brasile – Mônica Marins
Brasile, una tribù incottata (che non ha contatti con le civiltà globalizzate) è a rischio di sterminio, da L’indipendente, 31 Gennaio 2022
Popoli indigeni del Brasile: una nuova legge mette in pericolo i loro diritti “Amazzonia in piedi, Bolsonaro a terra” (San Paolo, Brasile), Diego Battistessa, 19 Ottobre 2022 Osservatorio Diritti
‘Ho posto il veto secondo quanto previsto dalla Corte suprema’
SAN PAOLO, 21 ottobre 2023, Redazione ANSA
Gisela Grieger, Servizio di ricerca dei membri, legislative train, 15 Dicembre 2023. Europarlamento europeo
Il Congresso brasiliano rigetta il veto di Lula sulla legge anti-indios. Riesumato il Marco Temporal
Apib: è un genocidio legislativo. Survival international: fatte a pezzi molte delle protezioni legali sulle terre indigene garantite dalla Costituzione
da greenreport.it Venerdì 29 dicembre 2023
In Brasile è entrata in vigore una legge che limita fortemente i diritti delle popolazioni indigene
Da Post, dicembre 2023