Mercosur, un Trattato messo in attesa, comunque da bloccare
Venti di crisi in America latina tra i Paesi sottoscrittori del Mercosur, Trattato tra l’Unione europea e i Paesi dell’America latina, momentaneamente sospeso, sia per incertezze politiche all’interno dei singoli Stati dell’America latina, sia per alcune scelte diversificate sui partner economici. Con la ratifica dell’accordo verrebbero messe a rischio le garanzie dei cittadini europei e degli stessi latinoamericani.
Cosa provocherebbe la firma del Trattato UE – Mercosur? In questo momento, per noi che più volte abbiamo criticato la stipula di questo Trattato con l’Unione europea, per le gravi ricadute su deforestazione dell’Amazzonia, violenze contro i nativi, mancato rispetto delle regole internazionali sul clima, sull’ambiente, sulla salute con affossamento dei principi di tutela dei cittadini europei con l’ingresso di prodotti alimentari nocivi per la presenza di sostanze proibite in Ue, la notizia della mancata firma del Mercosur è in qualche modo rassicurante, un pericolo forse scansato.
Nel settore agroalimentare il Trattato Mercosur-Ue avrebbe permesso ai Paesi latinoamericani, in particolare a Brasile e Argentina, di esportare in Europa prodotti transgenici che, nel caso di derrate agricole come grano e soia, sono per di più infestati dall’uso di pesticidi come il famosissimo glifosato, massicciamente usato specie in Argentina, pur se considerato un pericoloso cancerogeno, e per questo limitato fortemente in UE.
Perché il Mercosur è una minaccia per i posti di lavoro in America latina? L’accordo Ue-Mercosur consiste in “…uno scambio fra carne e biocarburanti tra America latina e automobili tedesche”, precisa Monica Di Sisto, della Campagna Stop TTIP Italia. «Oltre agli impatti sull’agricoltura europea, rappresenta quindi una minaccia imminente per i posti di lavoro nel settore industriale dei Paesi del Mercosur. Non fa bene a nessuno perpetuare la dipendenza dell’America latina dall’esportazione a basso costo di materie prime ottenute attraverso la distruzione di risorse naturali. Dovremmo piuttosto favorire lo sviluppo di economie solide, diversificate e resilienti, privilegiando le filiere corte e il mercato interno. Tutto il contrario di quanto previsto dal Trattato UE-Mercosur».
A seguito delle forti pressioni della società civile, diversi Stati membri – come Austria, Francia, Belgio e Lussemburgo – e lo stesso Parlamento europeo, Italia silente, hanno espresso le loro preoccupazioni e la procedura di ratifica è stata sospesa. A quali altri Paesi si stanno rivolgendo ora gli Stati del Mercosur? Nel Continente latino americano si cercano altre strade; in questo momento registriamo l’isolazionismo praticato dall’Argentina che potrebbe essere di esempio ad altri, compromettendo le economie di altri Paesi. Questi si limiterebbero alla produzione di sole materie prime, con la Cina che potrebbe sostituire il ruolo degli Europei o degli Statunitensi per i prodotti tecnologici più elaborati. La Cina vuole occupare questo mercato, pronta non a produrre in loco, bensì ad esportare i suoi prodotti in cambio delle immense risorse naturali latinoamericane, questo è il prezzo da pagare. L’aggressività economica della Cina va certamente verificata anche in Europa; la nostra classe politica, a questo proposito, non dovrebbe lanciarsi con facili entusiasmi per il progetto Via della Seta, ma esercitare un controllo attivo delle importazioni di prodotti cinesi spesso di ridotta qualità, che vedono a monte lo sfruttamento dei lavoratori cinesi e l’uso di sostanze non autorizzate in UE.
Emilia Accomando