Monfalcone, lavoro e occupazione: molte domande, troppe chiacchiere, zero fatti
Seria preoccupazione per la situazione occupazionale del territorio è stata espressa in una nota da Potere al Popolo Isontino. Varie sono le realtà in crisi o che presentano comunque delle serie problematiche, si legge in una nota. “Nello specifico ci riferiamo in primis al tanto decantato Protocollo per l’occupazione che dovrebbe coinvolgere 400 lavoratrici e lavoratori ex Eaton, De Franceschi e Beraud. Ad oggi il risultato è pari a zero. Forse a qualcuno, soprattutto a chi riveste importanti cariche politiche istituzionali, non è chiaro che i tavoli dopo essere stati aperti vanno anche chiusi con dei risultati. La MW di Ronchi ha subito un cambiamento di turnazione unilaterale e non offre investimenti sufficienti per il futuro. Qual è la situazione? La NIDEC (Ansaldo), dopo il mancato rinnovo di decine di “interinali” (lavoratori a contratto somministrato), l’azienda ha annunciato diversi giorni di fermo produttivo entro le prossime settimane, i carichi di lavoro per il 2019 sono sufficienti? La cartiera Burgo di Duino, nella quale lavorano innumerevoli lavoratori del monfalconese, da anni è in serie difficoltà, sta consegnando le lettere di licenziamento ad 87 lavoratori. Quale sarà il futuro occupazionale del sito? Fincantieri, nonostante le segnalazioni di problemi di organico pare non abbia alcuna intenzione di assumere operai. E’ evidente che la politica di usare appalto e subappalto con i relativi risultati (ad esempio i problemi di pagamento delle mensilità di alcuni lavoratori) sono sotto gli occhi di tutti. Riteniamo che un’Azienda a compartecipazione statale abbia degli obblighi verso il territorio, a cominciare dall’occupazione e la sua qualità. C’è un serio rischio tangibile che l’isontino diventi un deserto industriale e quindi chiediamo più interesse e responsabilità nelle sedi politiche ed istituzionali in toto, rispetto alle questioni poste. Una responsabilità che sia accompagnata da una strategia seria fatta di azioni concrete e non di slogans ad effetto. Non è sufficiente fare, bisogna fare bene” conclude la nota stampa.