Moretuzzo: «Ater Trieste, più poltrone e meno spazi pubblici a disposizione della società civile»
«L’Ater di Trieste ha negato all’Associazione Adesso Trieste l’utilizzo dell’anfiteatro di Melara per un’assemblea pubblica, senza alcuna giustificazione plausibile». Così si è espresso Massimo Moretuzzo, capogruppo in Consiglio regionale del Patto per l’Autonomia, alla notizia della mancata concessione degli spazi all’aperto dell’Ater per un’iniziativa pubblica nel complesso di Melara.
«L’Ater dovrebbe facilitare le occasioni di relazione e di confronto presso le strutture di sua competenza, soprattutto dopo un periodo in cui le persone e le realtà associative hanno vissuto mesi di chiusura e mancanza di scambi sociali – ricorda Moretuzzo –. Invece l’Ater di Trieste non ha consentito l’utilizzo di uno spazio che in passato è stato concesso per eventi ben più impegnativi di un’assemblea pubblica. E pensare che la Giunta Fedriga aveva motivato la riforma delle Ater, con la quale sono stati istituiti i Consigli di amministrazione e i relativi costi, con la necessità di dare maggiore rappresentatività e vicinanza ai territori. Ora invece siamo di fronte a un nuovo poltronificio, che avrà pure fatto felice qualcuno, ma non sta dimostrando di essere più efficiente né tantomeno più vicino alle istanze delle realtà sociali. Gli spazi all’aperto dell’Ater dovrebbero per definizione essere messi a disposizione di iniziative e incontri che facilitano il confronto pubblico, la socialità, il dibattito, così come avviene in altre regioni. In Friuli-Venezia Giulia, invece, i nuovi vertici nominati dalla Lega hanno evidentemente altri interessi perdendo di vista la funzione importante delle Ater all’interno del tessuto sociale urbano. Per questa ragione – conclude il capogruppo del Patto per l’Autonomia –, abbiamo depositato un’interrogazione alla Giunta regionale per conoscere i motivi in base ai quali gli spazi dell’anfiteatro di Melara sono stati negati».