Moretuzzo: «Comuni al collasso, ma al centrodestra interessa spartizione del potere»

«Dopo 7 anni di amministrazione Fedriga, la situazione del sistema delle autonomie locali del Friuli-Venezia Giulia è disastrosa come dimostra la crescita esponenziale delle risorse ferme nei cassetti dei municipi in buona parte per opere che non riescono a essere cantierate per mancanza di personale negli uffici tecnici e nelle ragionerie: siamo passati dai 700 milioni del 2021 ai 760 milioni del 2022, agli 839 milioni del 2023, un aumento di circa il 20% in due anni. Dati che si traducono nella profonda difficoltà nell’erogazione dei servizi ai cittadini, e nell’incapacità di spesa che tiene ferme centinaia di milioni di euro che potrebbero dare ossigeno all’economia regionale». Ha esordito con questi dati il capogruppo del Patto per l’Autonomia – Civica FVG Massimo Moretuzzo intervenendo, oggi in aula, nella discussione sulla proposta di legge per l’introduzione di una clausola valutativa alla riforma Roberti (legge regionale 21/2019 “Esercizio coordinato di funzioni e servizi tra gli enti locali del Friuli Venezia Giulia e istituzione degli Enti di decentramento regionale”), che «evidentemente non ha prodotto nessun risultato utile a migliorare la condizione del sistema delle autonomie locali».

 

Il progetto di legge, presentato dal Gruppo del Patto per l’Autonomia – Civica FVG e di cui Moretuzzo è primo firmatario, consta di un unico articolo volto proprio a prevedere una valutazione periodica dei risultati raggiunti in particolare riguardo al funzionamento delle Comunità volontarie. «La Giunta regionale ha bocciato in Commissione questa nostra proposta. Un passaggio a cui difficilmente dovrebbe volersi sottrarre un legislatore fiducioso della bontà del percorso di riforma intrapreso – ha osservato Moretuzzo -. Siamo convinti che qualsiasi provvedimento preso per i singoli Comuni è insufficiente, l’unica strada percorribile è quella dei processi aggregativi, prevista dalla legge Roberti, ma rispetto alla quale dopo 6 anni è necessario capire cosa funziona e cosa invece va modificato. Nel corso di un’audizione svoltasi in V Commissione consiliare sul tema, i presidenti delle Comunità volontarie che si sono costituite hanno denunciato, tutti e indistintamente, la mancanza di un supporto adeguato da parte dell’amministrazione regionale ai processi di aggregazione dei Comuni. Eppure oggi la nostra proposta di legge è stata bocciata dalla maggioranza, che ha perso l’ennesima occasione per fare un buon servizio alla comunità regionale continuando a vivere di slogan, come quello sulle Province. Evidentemente all’amministrazione Fedriga conviene continuare a gestire il potere in modo clientelare, distribuendo risorse ai Comuni amici, anche se poi questi non sono in grado di spenderle», ha concluso Moretuzzo.