Mozione M5S FVG per uniformità autorizzazioni impianti di depurazione acque
Conferenza stampa questa mattina a Udine del Gruppo del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale che ha annunciato di aver depositato una mozione per fare in modo che le autorizzazioni rilasciate per gli impianti di depurazione delle acque della regione siano uniformi e rispettose delle normative vigenti, dato che, è stato spiegato oggi non lo sono minimamente. Alla conferenza stampa, registrata e visionabile interamente a questo link https://fb.watch/d4Qmqqudd0/ , hanno assistito anche Marino Visentini (referente Osservatorio Civico contro le illegalità in FVG), Luciano Zorzenon (presidente del Cordicom FVG) e Aldevis Tibaldi (Comitato per la vita del Friuli rurale) che si sono occupati di queste tematiche nel corso degli ultimi decenni. “Abbiamo messo sotto la lente di ingrandimento i depuratori, in particolare della Provincia di Udine, riscontrando come le autorizzazioni non siano univoche e alcuni sforamenti non vengano sanzionati” ha spiegato il consigliere regionale Cristian Sergo, primo firmatario della mozione, insieme alla consigliera Ilaria Dal Zovo che ha aggiunto come “Il focus è stato sull’area friulana ma verrà esteso anche alle aree già interessate dalle procedure di infrazione europee”. “Il Depuratore di Lignano, a 31 anni dalla Direttiva Europea sul trattamento delle acque urbane, necessita ancora di un adeguamento – ha ricordato Sergo -. Dopo la procedura di screening di Valutazione di impatto ambientale avviata a gennaio 2021, a seguito delle osservazioni nostre, dell’Osservatorio Civico contro le illegalità del FVG e degli enti regionali intervenuti, il gestore il 27 aprile 2021 ha ritirato l’istanza, promettendo nuovi elementi. Dopo oltre un anno, attendiamo il nuovo progetto e questo significa che, anche per la stagione estiva 2022 e quasi sicuramente anche quella 2023, le acque verranno depurate in un impianto che, per stessa ammissione del gestore, va potenziato e adeguato. E ci sono 600 mila euro di finanziamento europeo che rischiano di non poter essere utilizzati per il ritardo dell’intervento”. “Nel frattempo, il 16 agosto 2021, un controllo di Arpa FVG ha fatto segnare uno scarico in mare di 15.000 UFC (unità formanti colonie)/100ml di escherichia coli, meglio rispetto al 30 agosto 2020, quando era pari a 80.000 UFC/100ml, ma oltre il limite fissato dalle autorizzazioni e previsto dalle norme a 5.000. Il Depuratore di Lignano, nonostante le mancate ottemperanze degli obblighi, non è mai stato segnalato all’Unione Europea e non risulta tra quelli oggetto di procedura di infrazione” ha rimarcato il portavoce. “Abbiamo preso in considerazione altri impianti della ex Provincia friulana, quali Latisana, San Giorgio di Nogaro, Udine, San Daniele del Friuli e Tolmezzo e il quadro emerso ci ha spinto a depositare la mozione – ha continuato Sergo -. Infatti, il Depuratore di Lignano fino al 2017 non aveva nessun limite per lo scarico di escherichia coli, ma lo stesso ancora oggi non c’è per gli impianti di Latisana, Udine e San Daniele; ciò comporta che nelle analisi di prova di Arpa si evidenziano gli sforamenti ma senza alcuna contestazione. Ci sono norme stringenti anche per gli scarichi di fosforo e azoto ma le autorizzazioni non sono univoche”. “Il nostro studio ricorda il triste primato del FVG, che in tema di trattamento acque reflue è l’unica regione, insieme alla Sicilia, oggetto di tutte le quattro procedure di infrazione avviate dall’Unione Europea contro l’Italia. Lo stato dei nostri corpi idrici, nonché i continui ritrovamenti di escherichia coli nei molluschi raccolti nella Laguna di Marano e nella Costa di Lignano, continuano a non trovare un responsabile, nonostante ASUFC abbia ordinato ad ARPA di indagare, e nonostante il Focus Group voluto dall’assessore Scoccimarro nel 2019 e convocato per la prima volta nel 2021. Questo tavolo è giunto alla conclusione che l’agricoltura non sia tra le cause dei ritrovamenti di escherichia coli. Non lo possono essere nemmeno le forti precipitazioni, visti gli ultimi dodici mesi molto secchi. In compenso – ha concluso il portavoce pentastellato – sappiamo che ci sono impianti che scaricano anche 3.100.000 UFC/100ml (Lignano nel 2017) o 380.000 ufc/100ml (Udine nel 2019), quando il limite di legge dovrebbe essere di 5.000. Limite che invece è stato imposto all’impianto di Tolmezzo già nel 2015”. I corposi dati parzialmente presentati nel corso della conferenza stampa, è stato annunciato, verranno pubblicati sul sito internet https://www.movimento5stellefvg.it/wp-content/uploads/2022/05/conferenza-stampa-17-maggio-2022.pdf