E’ nato oggi a Gemona Floc di flor il pane 100% naturale a km zero
E’ stato presentato oggi nella ex chiesa di San Michele a Gemona del Friuli, “Floc di Flor”, il nuovo pane speciale completamente naturale e a km zero, ideato dal maestro fornaio Enzo Cragnolini, come segno di rispetto e gratitudine per la nostra terra e per il suo paese. Erano presenti addetti ai lavori, giornalisti e rappresentati delle istituzioni tra cui il Presidente del Consiglio Franco Iacop, il Sindaco di Gemona Paolo Urbani, i consiglieri regionali Roberto Revelant ed Enzo Marsilio, tutti affascinati dal progetto di filiera che si compie completamente nell’arco di poche centinaia di metri. Il pane speciale che ne deriva, fa parte della linea “Il Buono di Gemona”, ed è il frutto di uno studio e di un intervento molto articolato strettamente legato all’intero ciclo produttivo, in cui, partendo dalla semina e passando attraverso la coltura, il raccolto e la macina del grano e arrivando alla produzione del pane, tutto segue i rigorosi dettami della biodinamica e della filosofia “chilometri ze.ro” Realizzato con la farina ottenuta dalla macina del grano coltivato nei campi di Ospedaletto, una frazione di Gemona del Friuli, il pane non contempla nel suo ciclo produttivo nulla che non abbia a che fare con il territorio locale. “Insieme con l’amico agronomo e produttore Fabiano Floreani, si è pensato di sviluppare un progetto agro-alimentare che esaltasse tre aspetti fondamentali, vale a dire un ciclo di produzione legato alla biodinamica e a chilometri zero e il rilancio del valore di un prodotto artigianale che si ricollegasse alle tradizioni della nostra terra, del nostro Friuli Venezia Giulia” dichiara Enzo Cragnolini aggiungendo che “Floc di Flor è il primo prodotto che nasce da questa filosofia. Siamo voluti partire con il pane perché è il prodotto legato alla farina per eccellenza, che non manca mai sulle nostre tavole. Ma il nostro progetto andrà oltre e perciò è nata a linea Il Buono di Gemona, dove per buono si intendono le virtù della nostra terra che ci consentono di realizzare una produzione alimentare unica, salutare e che ricorda i sapori di una volta”. Nello studio di questo pane speciale è intervenuto anche il tecnologo alimentare Laura Buratto che ha condotto le analisi per caratterizzarlo, e definire merceologicamente il prodotto:si tratta di una farina di grano tenero tipo zero con particolari caratteristiche che implicano una lavorazione del tutto diversa rispetto a quella utilizzata per le farine “normali”.
Estremamente importante è stato il lavoro condotto dall’agronomo Fabiano Floreani il quale, di fronte agli ospiti, ha descritto minuziosamente il suo lavoro che ha portato alla raccolta e poi alla macina del grano speciale.
“Sono grani che producono decisamente di meno rispetto a quelli tradizionali. Si tratta di una varietà austriaca antica, le cui piante molto alte e robuste che però portano ad una produzione, nei soli termini quantitativi, nettamente inferiore, ma di gran lunga superiore sul fronte della qualità. E’ stato coltivato secondo la filosofia della biodinamica: tutte le operazioni sono state estremamente curate e mirate, nel senso che si è cercato di fare una semina sempre nel momento opportuno, tra fine ottobre e inizio novembre osservando anche le fasi lunari. Si sono utilizzati soli concimi su base organica ad alta carica batterica, perché lo scopo era quello di umidificare tutta la parte di sostanza organica che abbiamo nei nostri terreni in modo tale che, mineralizzandosi, cedesse tutti gli elementi necessari allo sviluppo della pianta e quindi non si dovessero usare trattamenti chimici. In questo modo si è dato alla pianta l’alimento più naturale possibile per portare una discreta energia al prodotto finale. Su tutti gli appezzamenti in cui si è coltivato questo grano, abbiamo applicato le rotazioni tri o quadriennali per avere terreni estremamente arricchiti . E stata la prima volta in cui abbiamo usato un grano austriaco, non commerciale, ma che garantisse una qualità molto alta. Avevamo notato in Austria queste varietà di frumento alte con il busto consistente, che ci ha fatto capire che si trattava di un grano antico. Antico come lo stile di agricoltura che adottiamo noi in aziena “Sella Sant’Agnese” a Ospedaletto: disponiamo di un allevamento di bovini che producono tutta la sostanza organica, la quale, opportunamente stoccata e maturata, porta ad un elevato livello di fertilità dei terreni. Linea vacca-vitello, ciclo integrato chiuso, e autoproduzione di mangimi destinati al bestiame ci consentono di garantire una filiera interamente legata alla filosofica della biodinamica” ha spiegato Floreani.
Il Presidente del Consiglio regionale Franco Iacop che si è rallegrato con gli autori del progetto per l’alto valore etico del loro lavoro ne ha definito il risultato “Un vero miracolo poiché dà risalto in modo eccellente al nostro territorio, alle sue valenze ma anche ai suoi valori strettamente legati alla natura, alla terra. Le lodi per il lavoro condotto sono state espresse anche dal Sindaco Urbani, secondo il quale il progetto di rilancio di Gemona, incentrato sul concetto del “Ben Stare” ha ora un tassello in più , legato al gusto”
Il pane Floc di Flor, che si presenta in una confezione di legno che ne risalta il valre, da oggi in produzione, sarà in vendita nei negozi del panificio Cragnolini a Gemona del Friuli nelle giornate di martedì, giovedì e venerdì.