Subentro istituti scolastici, Panontin forza la mano

Con il primo di aprile prossimo, e non sarà uno scherzo, le scuole passeranno sotto l’ombrello regionale. La Giunta Serracchiani, su proposta dell’assessore alle Autonomie locali e al Coordinamento delle Riforme Paolo Panontin, ha infatti approvato due delibere che dettano i piani di subentro nelle funzioni delle Province di Udine e di Pordenone in materia di edilizia scolastica e di istruzione a esse connesse, relative al piano di utilizzo degli spazi scolastici e delle attrezzature. “Le intese raggiunte con le Unioni territoriali del Friuli Centrale e del Noncello per le funzioni dell’edilizia scolastica rappresentano un significativo passo avanti per il processo di superamento delle Province, con l’obiettivo di migliorare il servizio alle famiglie ed ai cittadini” ha commentato Panontin, precisando che “la Regione mette a disposizione complessivamente più ricorse di quelle che stanziavano le Province”. Per quanto riguarda la Provincia di Udine, con la quale non è stato possibile raggiungere l’intesa per la mancata partecipazione del rappresentante di quell’Istituzione nell’incontro del 20 marzo a Udine, la delibera recepisce il consenso sullo schema di intesa espresso dalle Unioni territoriali intercomunali del Friuli Centrale, della Carnia, del Collinare, del Gemonese, del Natisone e i Comuni di Udine, Cividale del Friuli, San Daniele del Friuli, San Giovanni al Natisone, San Pietro al Natisone e Tolmezzo. Pertanto l’Unione del Friuli Centrale subentra transitoriamente nelle funzioni, mentre i Comuni ove insistono gli edifici scolastici subentrano ex lege nella proprietà. A sua volta la Provincia di Udine mantiene a proprio carico gli oneri relativi alla gestione e conduzione degli immobili scolastici con impegno dell’Unione del Friuli Centrale al conseguente rimborso. La Regione, dal canto suo, si impegna a trasferire le risorse equivalenti ai costi del personale trasferito o posto in quiescenza o transitato in altro ente e, nel caso di personale transitato in Regione, assicura la collaborazione con modalità da concordare.
Ovviamente l’assessore non fa menzione della contrarietà dell provincia di Udine e soprattutto del suo presidente Pietro Fontanini al quale l’operazione viene palesemente imposta.
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