Nei centri vaccinali creato il “gregge” in attesa dell’immunità
In attesa dell’immunità di gregge in Friuli ci si è portati avanti con il lavoro iniziando a creare il gregge. Per l’immunità ci sarà tempo. Quanto visto ieri nel centro vaccinazioni Asufc di Martignacco presso l’ente Fiera va oltre la costatazione che la pandemia ha colto tutti di sorpresa, perchè ormai non è più così o meglio non dovrebbe esserlo. L’organizzazione dei flussi di persone per di più con pericolo di contagio non può essere lasciato all’organizzazione in stile sagra di paese. Intendiamoci, gli operatori, i volontari, hanno dato il massimo, il problema non è la disponibilità delle persone ma la testa di chi doveva studiare il sistema per evitare si creassero disagi ed assembramenti e non l’ha fatto. Ridicolo ed offensivo è addossare le responsabilità sulle persone che sarebbero arrivare prima dell’orario di convocazione perchè si sa che è così da sempre, soprattutto quando le persone in arrivo sono ansiose e fragili, come qualsiasi studente del primo anno di psicologia potrebbe certificare. Non solo le lunghe code all’ingresso sotto il sole, ma il lungo e tortuoso serpentone di persone nel primo corridoio per poi arrivare ad un secondo serpentone nel cortile senza alcuno straccio di transenna o fettuccia che evitasse lo smarrimento delle persone e solo gli inviti a voce al distanziamento da parte di operatori di protezione civile e infermiere sull’orlo di una crisi di nervi e nonostante questo gentili e disponibili. Solo una volta superato il primo blocco con la presentazione delle autocertificazioni si aveva la sensazione che le procedure prendessero l’ordine che dovevano avere. Eppure gli spazi non mancavano per organizzare un accesso più rispettoso, magari prevedendo una corsia separata per persone con difficoltà motorie, sedie a rotelle, stampelle e girelli, e soprattutto percorsi meno rischiosi per i tanti anziani e “fragili” in attesa. E’ evidente che il gregge da parte di chi ha pianificato è stato lasciato a se stesso e resta il dubbio che assieme al vaccino sia stato somministrato anche il virus. Da oggi inoltre si aprono le agende per le adesioni dei cittadini appartenenti alla fascia d’età 70-74 anni e la situazione potrebbe essere replicata all’infinito se qualcuno non prenderà dei provvedimenti seri, anche perchè. ai nuovi “vaccinandi” si sommeranno quelli che dovranno avere la seconda dose. A livello regionale la platea stimata di persone interessate da questa nuova tranche di vaccinazioni ammonterà ad almeno 75mila persone con operazioni di somministrazione del siero (AstraZeneca) che inizieranno dalla metà del mese di aprile appena finita la campagna su ultraottantenni e fragili. A tutti questi si potranno sommare anche i conviventi e quelli che si prendono cura delle persone estremamente vulnerabili che potranno accedere alla vaccinazione presentando un’autocertificazione. Forse pensarci prima sarebbe stato meglio dato che gli accompagnatori hanno spesso “accompagnato” i loro assistiti ed invece ora dovranno tornare. Forse anche il Fvg ci vorrebbe un generale Figliuolo o almeno un caporalmaggiore che farebbe certamente meglio di qualche assessore o dirigente nostrano. “Abbiamo introdotto questa semplificazione per agevolare il più possibile le procedure di somministrazione del siero ad una categoria che svolge un ruolo importante nel tessuto sociale della nostra comunità”, ha annunciato ieri l’assessore Riccardi che probabilmente dovrebbe visitare, magari in maniera non annunciata, i centri vaccinali così, tanto per rendersi conto di cosa succede per davvero e non sulla base della narrazione edulcorata dei suoi “direttori”.
Fabio Folisi