Niqab a scuola: Moretti (Pd), volto coperto ostacola integrazione
«L’integrazione e la pacifica convivenza in una comunità devono essere concetti e regole basilari da seguire, nel rispetto delle regole collettive e delle convinzioni di ognuno. Il volto coperto va inteso, in questo senso, come un ostacolo alla piena ed effettiva integrazione, soprattutto all’interno di una scuola». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti che attraverso una lettera, inviata ieri alla direttrice generale dell’Ufficio scolastico regionale, Daniela Beltrame (e per conoscenza all’assessore regionale all’Istruzione, Alessia Rosolen), chiede un’interpretazione univoca per tutti gli istituti scolastici del Fvg che vieti l’utilizzo del niqab all’interno delle aule scolastiche.
A seguito delle segnalazioni ricevute in questi giorni da docenti e genitori, dunque, Moretti ha chiesto chiarezza su una questione che «non può essere lasciata all’autonoma gestione del singolo dirigente scolastico».
Quella del volto coperto, prosegue, «è una cultura che confligge con principi essenziali in cui ci riconosciamo. Non possiamo accettare un principio per cui oggi il regime iraniano incarcera e tortura le ragazze che non vogliono coprirsi i capelli».
A prescindere dai convincimenti e dalle sensibilità di ciascuno, e senza tirare in ballo altre questioni del tutto improprie, continua, «la copertura del volto non è un ostacolo solo al riconoscimento della persona, ma lo è al processo di integrazione: prioritariamente perché così si mette in discussione il ruolo e la dignità di donna e il lavoro dei docenti e perché complica e rende sempre più problematiche le relazioni all’interno della comunità monfalconese nel suo insieme».