No deciso alla regionalizzazione della scuola statale dalla Cgil Flc (lavoratori della conoscenza)

In una nota della Flc Cgil a firma Adriano Zonta il sindacato scuola prende decisa posizione contraria alle ipotesi di regionalizzazione del sistema scolastico legato alla proposta di “autonomia differenziata”. Abbiamo letto oggi, scrive in sintesi Zonta, la notizia sull’incontro avvenuto tra il ministro dell’istruzione Valditara e l’assessore regionale Fvg all’istruzione Rosolen, se da un lato apprezziamo l’interessamento dell’assessore Rosolen per trovare una soluzione sull’utilizzo proficuo delle risorse che la Regione assegna alle scuole, dall’altro evidenziamo una questione che più ci preoccupa, cioè la notizia sullo stato di avanzamento della fase di regionalizzazione dell’istruzione avviata dalla regione Fvg. La Flc Cgil ribadisce la propria contrarietà ad un sistema scolastico regionalizzato, senza che vi siano indicazioni nazionali sui livelli di istruzione. Questa situazione rischia di demolire il sistema nazionale di istruzione creando sistemi differenziati, in contrasto con i dettati costituzionali, sistemi che non garantiscono la qualità e l’esigibilità del diritto allo studio. Anche se in un primo momento si pensa di regionalizzare il personale degli uffici ministeriali (ufficio scolastico regionale e i 4 uffici degli ambiti territoriali) si determinerebbe uno scollegamento con lo stesso ministero, rischiando concorsi e assunzioni con criteri regionalizzati che non garantirebbero le risorse di personale necessarie al funzionamento del servizio scolastico, già oggi in crisi nonostante il sistema nazionale. Tra le altre cose la legge regionale entra su criteri di formazione delle classi, oggi di pertinenza dell’autonomia scolastica, autonomia necessaria per garantire un equo equilibrio tra le classi, equilibri che , a nostro avviso, non possono essere valutati dalla politica locale, ma devono necessariamente essere motivo di valutazione del personale docente e del dirigente scolastico. Inoltre nella legge regionale si ritiene che le scuole private e le scuole statali debbano poter avere le stesse risorse, anche in questo caso in contrasto con i dettami costituzionali, con l’idea del potenziamento della scuola privata a scapito della scuola statale pubblica, certo vanno migliorate le condizioni di lavoro dei docenti delle scuole private e degli enti di formazione professionale, sottopagati rispetto alla loro professionalità, ma la regionalizzazione non garantisce tutto ciò. Nel riconoscere i positivi investimenti che la Regione Fvg ha messo a disposizione delle scuole , riteniamo che l’azione della stessa Regione, piuttosto che perseguire la regionalizzazione, abbia maggior senso se rivolta al ministero e al governo per cambiare i criteri di assegnazione degli organici, implementandoli per migliorare il servizio scolastico statale e pubblico, questione che da anni la Flc Cgil e le altre organizzazioni sindacali del settore stanno chiedendo ai vari governi che si sono succeduti, malauguratamente le risposte sono state solo tagli all’istruzione, da questo punto di vista, purtroppo, non abbiamo avuto grandi sostegni dalle giunte regionali che si sono succedute negli ultimi 10 anni. Se non si investe nell’istruzione i giovani non avranno possibilità di futuro, così come un Paese senza un sistema di istruzione adeguato non avrà un futuro.