Non è persa
Mentre da più parti si comincia a sollevare, giustamente, la preoccupazione che il Paese cada nelle mani di rigurgiti fascisti o giù di lì, a sinistra si parla. Dall’agenda Draghi di qualcuno all’idea del sociologo di punta che i 5 stelle devono occupare lo spazio libero a sinistra. In queste ore leggiamo e sentiamo di tutto. Una cosa però viene da dire: facciamo ogni cosa perché il Paese non precipiti nelle mani della destra italiana sovranista anche grazie a una legge elettorale che porta, ahimè, il nome di un nostro indomito corregionale. Facciamo ogni cosa perché il cosiddetto interesse generale del Paese non sia solo dipinto dai soliti giornaloni o da qualche “ispirato” professore di turno e da qualche imprenditore progressista. Un po’ di agenda sociale ci vuole a cominciare dalla lotta alla povertà, alla valorizzazione dei beni pubblici scuola, sanità, assistenza, e dalla difesa dei salari e delle pensioni. Lavoro da creare e da difendere, lotta alla precarietà, giovani e giuste retribuzioni. Insomma parlare e vivere con chi meno ha e meno può, senza dimenticarci che ambiente e territorio hanno bisogno di persone serie per affrontare il presente e disegnare un nuovo futuro. Poi chi ha avuto molto in questi anni si esponga a combattere nei collegi uninominali dove più dura sarà la battaglia, a cominciare da chi ha avuto l’onere e l’onore di guidare le truppe parlamentari. Zihal