Non è stato assassinato l’uomo trovato morto appeso al guardrail della Grande Viabilità Triestina, si era tolto la vita

Eravamo stati giustamente prudenti il 24 settembre scorso nel veicolare le prime notizie che raccontavano il presunto omicidio con annesse torture sul  cadavere di un uomo trovato  bendato con un pezzo di stoffa di colore scuro, appeso al bordo della Grande Viabilità Triestina, l’arteria ad alta velocità poco dopo la galleria di Valmaura, in direzione Muggia.  Dopo che era stato chiarito che nessuna tortura era stata inflitta all’uomo, ora decade anche l’ipotesi dell’omicidio, infatti  dai primi risultati dell’autopsia si confermano i sospetti di carabinieri e del medico legale.  Di lui adesso sappiamo anche il nome: Kamran Biria. Il procuratore della repubblica Antonio De Nicolo in un comunicato stampa scrive che “è possibile fin d’ora escludere la riconducibilità della causa della morte all’azione violenta di terze persone”. Secondo l’autopsia il decesso è dovuto ad “asfissia meccanica da impiccamento”. Escluse “altre lesioni traumatiche riferibili ad azioni di terzi”. Sulla base di queste evidenze, il pubblico ministero ha emesso il nulla osta per la sepoltura della salma. Per un quadro definitivo si attendono gli esiti degli esami istologici e del sangue. La dinamica del suicidio, per quanto singolare, è comunque parsa sin dalle ore successive al ritrovamento compatibile con la circostanza che piedi e mani fossero legati e gli occhi bendati.

Trieste, cadavere trovato appeso al guardrail lungo la strada Gvt. Ma l’ipotesi delle torture è senza fondamento