Nubi nere a ciel sereno sopra il Friuli. Cori razzisti allo stadio: Il portiere del Milan Maignan: “Contro di me versi di scimmia”. Vergogna in diretta tv internazionale
C’è una cappa di nuvole nere sul Friuli anche se meteorologicamente splende il sole. I cori razzisti allo Stadio Friuli nel corso della partita Udinese Milan rivolti verso il portiere Mike Maignan sono una insopportabile onta per la città di Udine e il Friuli Venezia Giulia. I fatti sono chiari e documentati in diretta televisiva, tanto da essere stati ripresi dalla stampa nazionale e estera. Un bel biglietto da visita per il Fvg ben evidenziato da quella scritta sulla maglia profumatamente pagata dalla Regione: “Io sono Friuli Venezia Giulia”.
I fatti:
Durante Udinese-Milan al portiere rossonero sono stati rivolti insulti razzisti dalla curva dei sostenitori bianconeri: “Ho sentito versi di scimmia rivolti a me ad ogni partita, sono cose che non devono succedere. È ignoranza. Così non si può giocare. Non è la prima volta, dobbiamo dare un segnale importante”, ha raccontato ai microfoni di Sky Sport il portiere del Milan. Tutto è successo al 33’ con conseguente sospensione della partita e tutti negli spogliatoi. La decisione è stta presa dall’arbitro Fabio Maresca di fronte agli inaccettabili cori razzisti contro il portiere rossonero, Mike Maignan. Era stato lo stesso n° 1 del Milan a segnalare all’arbitro le intemperanze dei tifosi di casa dell’Udinese nel corso della prima frazione di gioco. L’arbitro ha recepito l’appello, e ha fatto diffondere in sequenza dagli altoparlanti dello stadio tre annunci che intimavano al pubblico di interrompere ogni coro o atto razzista, pena l’interruzione del gioco. Poco dopo la mezz’ora, finiti nel nulla gli appelli, la decisione di Maresca di interrompere il gioco e spedire tutti negli spogliatoi per 5 minuti. Giustamnete furibondo Maignan, che ha lasciato il campo per primo, seguito dai compagni del Milan. Il gioco dopo la sospensione è poi ripreso, ma la decisione dell’arbitro costituisce un importante prima volta. «Nel nostro gioco non c’è assolutamente posto per il razzismo. Siamo con te, Mike», ha scritto poi su X il club rossonero nell’intervallo. «La Lega Serie A condanna ogni forma di razzismo», ha scandito sulla stessa piattaforma l’associazione che organizza il massimo torneo di calcio maschile. Dal canto suo il questore di Udine, Alfredo D’Agostino, che stava seguendo la partita allo stadio, interpellato dall’Ansa, ha fatto sapere che sono subito partite le attività, da parte della Digos e dei reparti specializzati in servizio per la partita, per individuare gli autori dei cori razzisti all’indirizzo di Maignan. D’Agostino ha precisato che si tratterebbe di un episodio molto circoscritto ad alcuni tifosi che si trovavano immediatamente alle spalle del portiere e che non si sono uditi da parte del resto dello stadio. Le indagini sono state immediate avviate dopo la prima denuncia del portiere e gli agenti hanno raggiunto la curva nord. Insomma butta acqua sul fuoco il questore e alla fine, dopo l’ondata di sdegno di “maniera”, lo farà anche il mondo della politica, quello sportivo e quello del giornalismo, del resto in un paese che ritiene tollerabile il saluto fascista se “commemorativo” e non legato alla volontà di ricostituire il partito fascista, ci si potrà aspettare che i cori razzisti diventino reato solo se chi li fa vuole costituire una sezione del ku klux klan.