Nue 112: j’accuse di operatori di polizia, sanità, pompieri. Un libro bianco descrive disservizi e ritardi di soccorso in Fvg
È di poche settimane fa l’appello degli organi nazionali di rappresentanza di polizia e carabinieri per cambiare l’organizzazione del numero unico di emergenza 112 perché non è sicuro e ritarda gli interventi delle forze di polizia. A questa denuncia si sono uniti in Fvg anche i Vigili del fuoco e gli operatori del soccorso sanitario, ed il 21 giugno scorso a Trieste le organizzazioni sindacali regionali degli operatori di Polizia – SAP – di Sanità – FIALS – dei Vigili del Fuoco – CONAPO – hanno incontrato cittadini e stampa per ribadire l’inadeguatezza dell’attuale sistema NUE 112, che rallenta pesantemente gli interventi di soccorso.
Il modello, viene detto in una nota dell’Associazione Costituzione32, va cambiato in quanto non è migliorabile, visto che il personale del 112 che riceve le chiamate di emergenza non ha conoscenza del territorio, è privo di qualsiasi esperienza nel campo del soccorso, e le tecnologie non bastano a compensare tali carenze. La risposta all’allarme deve arrivare dai professionisti che nell’emergenza lavorano e che conoscono il territorio, come avveniva una volta, quando in meno di un minuto il professionista all’altro capo del filo capiva subito di cosa si trattasse, dove bisognava andare e con quali mezzi. Ora se va bene, quando il centralinista del NUE 112 riesce a capire in tempi ragionevoli cosa è successo e dove, di minuti ce ne vogliono comunque almeno il triplo o il quadruplo, visto l’ assurda procedura del doppio passaggio di chiamata. In questi contesti non solo i minuti, ma anche i secondi possono essere preziosi. Un cuore in arresto non può aspettare, come non può attendere un’emorragia, e neppure il fuoco degli incendi aspetta, e così le vittime di un’aggressione, di una rapina, di uno stupro. Se tutti, ma proprio tutti i professionisti che nel soccorso e nella sicurezza lavorano, e rischiano, denunciano all’unisono il pericolo per la vita e la sicurezza dei cittadini, qualcuno vorrà tenerne conto? È inutile che il ministro o l’assessore di turno annuncino periodicamente che il sistema funziona citando improbabili dati statistici. Ciò che conta nell’emergenza sono i fatti, ovvero se quando divampa l’incendio l’autopompa arriva subito nel posto giusto, e così per l’ambulanza in caso di infortunio o malore, e così per le volanti e gazzelle quando la sicurezza delle persone è in pericolo. Tutto questo è stato detto nella conferenza stampa dai professionistiche operano sul campo, ma oltre a queste testimonianze sono stati citati i fatti descritti in un Libro Bianco che ha raccolto decine e decine di disservizi e ritardi di soccorso accaduti in FVG negli ultimi sei anni, da quando esiste la Centrale unica di Palmanova.
Sono racconti drammatici, che descrivono lungaggini assurde, incomprensibili, che hanno comportato conseguenze anche gravi, tanti disagi e sofferenze evitabili, ed in non pochi casi l’esito è stato fatale.
Leggendo questo libro si capisce cosa significa stare cinque minuti al telefono mentre una persona sta morendo, un bosco brucia, una donna è malmenata, una casa è svaligiata. E ci si chiede per quali interessi si è voluto cambiare un sistema, quello del 113, 115, 118, che funzionava.
Il libro bianco – scaricabile gratuitamente dal sito https://www.librobianco112.it/ – è un duro j’accuse al sistema NUE 112, e vuole essere nel contempo uno stimolo per non abituarsi a questo degrado del servizio pubblico.