Nuovo naufragio a Lampedusa, un barcone con oltre 150 migranti si è rovesciato nel mare in tempesta
“Poteva essere l’ennesima tragedia del mare ma grazie alla professionalità dei soccorritori il naufragio davanti all’isola di Lampedusa si è risolto con il salvataggio di 149 profughi”. Purtroppo queste parole, con cui aprivamo il nostro pezzo ieri, sono state smentite dai fatti, vi sarebbero infatti molti dispersi, mentre già 5 corpi sono stati recuperati e proseguono le ricerche a circa un miglio dalla spiaggia dell’Isola dei Conigli. Allo stato attuale – rendo noto la Guardia costiera – sono 3 i corpi senza vita, tutte donne, recuperati in mare dalla motovedetta CP 324. Due ulteriori corpi privi di vita – anche questi di donna – sono stati ritrovati a terra da personale della Guardia di Finanza. Attualmente le condizioni meteo-marine permangono avverse e nelle ricerche resta impegnato un elicottero e una motovedetta della Guardia Costiera. Le operazioni di soccorso condotte dal tardo pomeriggio di ieri dalle motovedette della Guardia Costiera sono state particolarmente difficoltose, non solo a causa delle proibitive condizioni del mare, con onde alte fino a 2 metri, ma anche a seguito dell’elevato numero di persone cadute in mare contemporaneamente. Secondo il racconto dei 149 superstiti, sarebbero almeno una ventina i dispersi. La Procura di Agrigento ha aperto un’indagine, mentre la Polizia ha ascoltato nella notte i superstiti. Un grosso barcone si è infatti rovesciato di fronte all’isola dei Conigli. In 143 sono stati salvati e portati a terra dalle motovedette della Guardia costiera che stanno continuando le ricerche di eventuali dispersi. Le persone recuperate sono fatte sbarcare in porto, ma due uomini tratti in salvo si disperano perché tra le persone salvate non ci sono le loro mogli. Da quanto è stato chiarito sarebbero stati dei pescatori lampedusani a segnalare ieri alla guardia costiera di aver avvistato un peschereccio di circa dieci metri in difficoltà a meno di un miglio dalla costa. L’imbarcazione grazie alla segnalazione era stata individuata da quattro motovedette inviate sul posto scongiurando che la tragedia assumesse dimensioni ancora più tragiche , il barcone si è però ribaltato per il mare grosso proprio sotto gli occhi dei soccorritori che sono riusciti a trarre in salvo le 149 persone immediatamente portate a terra. In queste ore con l’ausilio di un pattugliatore della Guardia di finanza e di due aerei di Frontex e della Marina militare continuano le ricerche dei dispersi. Grandi le difficoltà perchè il mare è in tempesta e anche le tre navi umanitarie con 365 migranti a bordo sono in difficoltà. Il Viminale ha deciso di assegnare alla Ocean Viking, che ha 215 persone a bordo, il porto di Messina ma la nave di Sos Mediterranée e Msf si è offerta di dare una mano nella ricerca di eventuali dispersi del naufragio. La Open Arms e la Aita Mari si sono riparate non lontano dalle coste della Sicilia orientale. Entrambe hanno chiesto a Italia e Malta un porto dove approdare dopo aver rifiutato quello di Tripoli ma non hanno ricevuto risposta mentre le condizioni a bordo sono descritte come estremamente difficili.