Nuova operazione internazionale della GdF di Trieste coordinata dalla DIA. Sequestrati 700 kg di cocaina e21 arresti

Per ora si sa solo che circa 700 chilogrammi di cocaina sono stati sequestrati e che 21 persone sono finite in manette. I dettagli si conosceranno in giornata ma l’operazione è stata messa a segno dalla Guardia di Finanza di Trieste e dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo giuliano, che ha coordinato le indagini. Un duro colpo per il narcotraffico internazionale nel quale Trieste ha evidentemente un ruolo non marginale. Quello che si conosce per ora è che all’alba di oggi 27 settembre una cinquantina di finanzieri, con il supporto aereo del Reparto Operativo Aeronavale di Vibo Valentia, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che coinvolge 14 persone tra Italia e Colombia, che si aggiungono ad altre 7 già arrestate in flagranza di reato, in seguito alle indagini condotte dal Nucleo Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Trieste, che hanno portato al sequestro dei 7 quintali di cocaina.
Non è la prima volta che le indagini portano nel capoluogo giuliano a sequestri di droga imponenti, l’anno scorso il mega sequestro di 4,3 tonnellate di cocaina e l’arresto di 38 persone, tra cui esponenti del noto “Clan del Golfo” colombiano. A finire sotto la lente deli inquirenti è stato il cosiddetto Ejercito de Liberation National (ELN), gruppo paramilitare rivoluzionario del paese sudamericano, i cui interessi criminali nel mercato della droga toccano gli Stati Uniti e arrivano sino in Europa. L’inchiesta si è sviluppata grazie alla collaborazione internazionale fra l’Autorità Giudiziaria (Fiscalia 41) e la Polizia Colombiana, unitamente all’Agenzia statunitense Homeland Security Investigations (HSI) e la Guardia Civil spagnola, oltre agli emissari del cartello sono stati individuati diversi gruppi criminali acquirenti, di origine francese, marocchina nonché collegati a importanti realtà di ‘ndrangheta e camorra, operanti in Lombardia, Campania e Calabria.
Fondamentale per il buon esito dell’operazione sembra essere stato l’utilizzo di agenti infiltrati sotto copertura, il cui rischioso lavoro ha consentito di ricostruire i legami dei produttori sudamericani con gli acquirenti in territorio italiano ed i collegamenti tra questi e diverse figure di mediatori. Sarebbero quindici le “consegne controllate” effettuate nei primi mesi di quest’anno dai finanzieri, in sinergia con l’Autorità giudiziaria, grazie alle quali, oltre ad identificare broker e grossisti oggi attinti dalla misura cautelare, sono stati tratti in arresto anche trasportatori e fiancheggiatori di un collaudato sistema di smistamento sul territorio.

Oltre alla droga che sul mercato finale avrebbe fruttato ai malviventi dai 70 agli 80 milioni, sono stati sottoposti a sequestro anche 700mila euro in contanti e 8 automezzi fra cui un autoarticolato.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti in mattinata nel corso di una conferenza stampa che si terrà nell’ufficio del Procuratore della Repubblica di Trieste, Antonio De Nicolo.