Nuovo ciclo di presentazioni/incontri «Le nostre storie» promosse dall’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione
Sono due le iniziative promosse dall’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione con l’Università degli studi di Udine nel mese di Aprile nell’ambito del nuovo ciclo di presentazioni/incontri «Le nostre storie»: la prima Mercoledì 10 aprile 2024 ore 17. Si tratta di una lezione dal titolo: L’IMMAGINE DEL FASCISMO NEL SECONDO DOPOGUERRA, tra memorialistica e divulgazione a partire dal volume “Il fascismo è finito il 25 aprile 1945 (Ed. Laterza, collana I Robinson, Roma-Bari 2022) di Mimmo Franzinelli. L’eveto si terrà presso la sala Tomadini dell’Università degli studi di Udine e online LINK ZOOM: https://us06web.zoom.us/j/83820496814
L’autore Mimmo Franzinelli (Fondazione Ernesto Rossi – Gaetano Salvemini) partecipa online. Intervengono Paolo Ferrari e Marco Fucecchi, docenti del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (DIUM) dell’Università degli studi di Udine. Crollato sanguinosamente nella primavera 1945, il fascismo sembrava condannato alla generale esecrazione, per avere privato l’Italia delle libertà fondamentali e averla gettata in guerre rovinose. Eppure, nel clima della Guerra fredda, dal finire degli anni Quaranta compare una serie di pubblicazioni che forniscono un’immagine moderata, patriottica e al fondo buonista del defunto regime. Ne sono autori ex funzionari della dittatura (da Giuseppe Bottai a Guido Leto) e soprattutto giornalisti di primo piano – capofila Indro Montanelli – che nel rievocare un’Italietta conciliante e un Mussolini piccolo borghese, ridimensionano l’apporto da essi stessi fornito al radicamento della dittatura.
Questa fitta produzione a mezza strada tra autobiografia e cronaca viene analizzata criticamente per comprendere come abbia contribuito a delineare un immaginario collettivo autoassolutorio: una memoria collettiva nella quale non vi è posto per i crimini del colonialismo, per la riflessione sulle guerre di conquista, per l’essenza autoritaria e liberticida del fascismo.
La seconda iniziativa Mercoledì 24 aprile 2024 ore 17 con la lezione LE CITTADINANZE ONORARIE A BENITO MUSSOLINI a partire dal volume «Il cittadino d’Italia». Storie delle cittadinanze onorarie a Benito Mussolini (Ed. Franco Angeli, collana Temi di storia, Milano 2024) di Michelangelo Borri. L’evento sempre presso l’Università degli studi di Udine Sala Tomadini via Tomadini 30, Udine e online LINK ZOOM: https://us06web.zoom.us/j/81581833682
L’autore Michelangelo Borri (dottorando in Storia delle società, delle istituzioni e del pensiero presso le Università di Trieste e Udine) partecipa online. Intervengono Massimo De Sabbata, direttore dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, Paolo Ferrari e Angelo Gaudio, docenti del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale (DIUM) dell’Università degli studi di Udine.
In tempi recenti, le proposte di revoca delle cittadinanze onorarie a Benito Mussolini hanno sempre più frequentemente originato discussioni all’interno dei consigli comunali italiani e sulla stampa nazionale, inserendosi in un più ampio
dibattito sulla memoria del fascismo e sollecitando riflessioni nelle comunità locali e nella società civile. Frutto di un’accurata ricerca d’archivio, il volume mira a riassumere i principali aspetti di tale discussione, ma anche, e soprattutto, a ricostruire la storia delle cittadinanze mussoliniane, delineandone le motivazioni e ponendone in evidenza la funzione. Inserite nel contesto dell’Italia del 1923-1924, le onorificenze furono il risultato di un’operazione politica diretta dai vertici del Partito nazionale fascista e dalla Segreteria particolare del capo del governo. Tramite le pressioni esercitate dalle prefetture e dalle federazioni provinciali fasciste, un numero notevole di municipalità fu progressivamente portato a conferire il titolo al dittatore, nel quadro di una pratica che tra il maggio e il giugno 1924 assunse connotati particolarmente importanti. L’obiettivo ultimo fu quello di accrescere il consenso popolare attorno al nascente regime, ponendo, al contempo, le basi per la costruzione del culto personale del dittatore. Le lezioni si svolgono nell’ambito del corso di «Storia contemporanea» del prof. Paolo Ferrari, DIUM Università di Udine.