Nuovo comunicato del Coordinamento dei Comitati SalviamoLaLaguna-NoAcciaieria
L’art 41 della Costituzione recita che “l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà alla dignità umana” lo ricorda in una nota il Coordinamento dei Comitati SalviamoLaLaguna-NoAcciaieria. “Gli ultimi eventi climatici, con uragani tropicali di potenza mai vista prima, nelle nostre zone come in altre aree d’Italia, paiono non scalfire, proseguono gli ambientalisti, la sicumera di chi nega che ciò dipenda da scellerate scelte umane e la sorda vuotezza di partiti di maggioranza e di opposizione (con rare eccezioni), che ogni giorno preparano altre distruzioni del territorio. Tutti sempre pronti, poi, a piangere lacrime di coccodrillo quando arrivano i disastri, ma sempre più lontani dalle esigenze e dai bisogni delle popolazioni, legati mani e piedi alle follie di un turbo capitalismo, il cui unico green che interessa è quello delle banconote. In tale scenario alle popolazioni non resta che autodifendersi creando comitati spontanei, come unico baluardo a difesa delle tragiche speculazioni che si abbattono, con continuità impressionante, sui loro territori. Ma il capitalismo folle non guarda in faccia niente e nessuno. L’assenza della politica nella nostra Regione è evidente: due multinazionali, una italiana e una ucraina rischiano di distruggere con i dragaggi la laguna di Marano e Grado e l’intero equilibrio idrico e biologico della Bassa con il cuneo salino, nel tentativo di insediare una mega acciaieria in prossimità di una zona protetta da ben due Direttive UE (sito di importanza internazionale di biodiversità) e dagli art. 9 e 41 della Costituzione. La politica di fronte a questa criminale proposta balbetta e le multinazionali ci dicono quanto “bella e utile” sarà la loro acciaieria. Ma non basta, la Regione continua a negare l’esistenza di un progetto e incredibile ma vero, Maggioranza, Autonomisti e PD si sono accordati per non rinnegare il recente passato e il finanziamento regalato al padrone del vapore. Se la sono cavata eliminando la parola “acciaieria” dal patto scellerato e così hanno potuto ignorare la volontà dei cittadini della Bassa e di quei 25.000 che, in soli tre mesi, hanno voluto notificare il loro diniego decisi a far valere le loro ragioni e il futuro dei loro figli Ma Benedetti, che non si fida assolutamente di loro, è andato e vuole acchiappare i Sindaci che gli sono scappati di mano per seguire la volontà dei loro cittadini. La Danieli è abituata a farla da padrona e a piegare la schiena a chi osa mettersi contro. Gli amministratori locali avranno la schiena dritta per reagire all’abuso di posizione dominante? Si rifiuteranno di andare al macello? Si porteranno dietro un esperto capace di confutare le balle della Danieli? Sappiamo che alcuni non sono stati convocati e altri sembra che abbiano scaricato la patata bollente, resta quindi essenzialmente da sapere cosa faranno i Sindaci di San Giorgio di Nogaro, Lignano, Marano Lagunare e Grado, che è bene escano allo scoperto per far conoscere le loro intenzioni. Questa convocazione è gravissima perché ci dice che in Friuli Venezia Giulia tutto si muove alla rovescia, la classe politica non conta nulla e a comandare sono le multinazionali, che fanno il bello ed il cattivo tempo, decidendo cosa fare, quali sindaci convocare e a chi comunicarlo, cancellando così ogni principio democratico. Questa vicenda sia un’occasione per i Sindaci del territorio per pretendere il ripristino delle regole democratiche chiedendo alla Regione di finirla con le manfrine, di essere tutti coinvolti nel processo decisionale, di rendere partecipi le popolazioni con assemblee pubbliche e di dire un chiaro e deciso NO Acciaieria. Vogliamo ricordare ai Sindaci che il progetto è talmente green che, oltre ai ben noti problemi di inquinamento di suolo, acque e aria, che anche le acciaierie di nuova generazione provocano, pare la materia prima arriverà dall’Ucraina per venire lavorata a San Giorgio e il prodotto finito tornerà in Ucraina (o anche no, visto che la Danieli ha già cambiato versione quattro volte). Un grande esempio di razionalità industriale, non c’è che dire. Ma vogliamo anche rammentare loro che hanno votato correttamente dei documenti con posizioni contrarie all’insediamento di questa mostruosità, o showroom per Benedetti, a ridosso della Laguna di Marano e Grado. Se intendono non piegarsi a questo ricatto avranno alle spalle il sostegno delle loro popolazioni, in caso contrario il loro voltafaccia aprirà scenari i cui risvolti non sono calcolabili. Non crediamo che, di fronte ad una insensata proposta come questa, ci si possa trincerare dietro il fatto di essere stati lasciati soli dall’Amministrazione Regionale di Massimiliano Fedriga , visto che sembra essere la prima a mancare di buon senso. Qua gli unici che verranno lasciati soli, se si procederà, saranno i cittadini e vi promettiamo non staremo certo a guardare indifferenti alla distruzione del nostro territorio e della nostra salute mentre qualcuno fa affari d’oro sulla nostra pelle”. ia