Nuovo piano del sistema emergenza Fvg non affronta vere criticità: disservizi e ritardi di soccorso destinati a continuare
Ieri in Congresso a Udine i sindacati Uil e Nursind hanno preso una netta posizione a favore del nuovo Piano di emergenza urgenza (PEU) in via di approvazione da parte della Giunta regionale. Ma sul nuovo PEU tutte le altre sigle che rappresentano il mondo della sanità rimangono molto critiche, se non addirittura ostili. Dopo anni di disservizi e ritardi di soccorso ci si aspettava una decisa correzione degli assetti organizzativi, ricordando che le criticità che tuttora affliggono il sistema di emergenza del FVG sono nate dopo lo smantellamento delle Centrali operative provinciali 118 e la creazione della Centrale unica a Palmanova in applicazione al piano Serracchiani Telesca. Da allora si è assistito ad un numero di disservizi impressionante, che si sono tradotti in sofferenze, disabilità, morti. Ed ora la Regione presenta un piano che sembra la brutta copia del piano Serracchiani Telesca; infatti, tutto resta in gran parte come adesso, ma si cambiano i nomi, e così la Centrale resta unica e rimane a Palmanova, ma il nome, da Sores diventa Coreut, forse per mimetizzare che ricalca il precedente piano, in quanto non si può credere che cambiando il nome si risolveranno le profonde criticità del sistema e le ambulanze arriveranno subito. L’unico concreto beneficio andrà alle ditte a cui verrà appaltato il cambio del nome su insegne, targhe, cartelli, ecc. Anche il grosso problema dei mezzi di soccorso, pochi e con poco personale, viene affrontato in modo singolare: si crea un “dipartimento interaziendale funzionale del Servizio emergenza urgenza del territorio” che sarà incardinato in ARCS, l’Azienda zero con sede a Udine e che racchiuderà le varie strutture di soccorso territoriale delle tre Aziende sanitarie. In pratica verranno svuotati i Dipartimenti di emergenza di Trieste, Udine e Pordenone, i cui mezzi di soccorso e relativo personale saranno gestiti da questa nuova mega struttura, che sembra l’ennesimo carrozzone regionale, a nostro avviso assai difficilmente gestibile, che aggiungerà confusione a confusione, e così verrà compromesso anche quel poco che ancora funzionava a Trieste e Pordenone. Le presenze al Congresso Uil e Nursind del Presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin, della Lega, e del consigliere Carlo Bolzonello del gruppo Fedriga presidente, sembrano rappresentare l’avallo politico del centro destra al nuovo Piano, che non risolverà i problemi poiché tutto, tranne il nome, resterà sostanzialmente come adesso.
Walter Zalukar Associazione Costituzione32