Open Sinistra FVG ha aderito al Coordinamento “Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara”
Open Sinistra FVG ha aderito convintamente al Coordinamento “Salviamo il Burlo e la pineta di Cattinara” Open Sinistra si era già opposta al dislocamento del Burlo a Cattinara già in occasione delle ultime
elezioni regionali, e in varie occasioni pubbliche successive, con il Consigliere Regionale Honsell. Oggi al Caffè San Marco in occasione della conferenza stampa promossa da Paolo Radivo per la costituzione
del Coordinamento, Mirta Čok di Open Sinistra FVG è intervenuta, esplicitando formalmente il sostegno di Open Sinistra FVG al movimento cittadino. Così si è anche espressa Mirta Čok: “La Costituzione della
Repubblica ha il compito di tutelare i più deboli e i diversi come i bambini, le donne, le/gli appartenenti alle minoranze, nonché la salute delle e dei cittadinane/i e la natura (piante e animali). Il progetto di centralizzazione e ampliamento di Cattinara è un progetto che sembra riflettere invece schemi ottocenteschi. Non si devono eludere questi obblighi istituzionali. In particolare l’autosilo da 728 posti macchina rappresenta un serio problema di salute per i bambini dell’asilo nido aziendale e delle due scuole slovene adiacenti (inquinamento atmosferico e rumore). La progettazione che già toglie spazi al nuovo Burlo con conseguenze gravi per l’attuazione di varie operatività come i trapianti, intrecciata ad altre questioni strutturali e ideologiche incide non solo sulla salute delle donne, ma sul loro diritto di autodeterminazione. L’impatto ambientale implica anche un grave impatto culturale: una mega struttura che si erge in un paesino sloveno ai margini della città. Il peso di una struttura cittadina di questo genere nel contesto di un
paese sloveno di origine agricola sicuramente non concorre a sostenere il “compito” della Repubblica di “rimuovere gli ostacoli” che impediscono la piena realizzazione dell’uguaglianza. Con questo progetto, tenuto nascosto ai direttamente interessati, è stato, dunque, leso anche lo stesso concetto di democrazia: ogni progetto istituzionale di questa portata dev’essere, infatti, presentato dalle istituzioni ai diversi soggetti direttamente interessati e alla cittadinanza, la quale esprime la sua posizione al riguardo. Le istituzioni sono tenute a considerare tali pareri, così come lo dettano le leggi della Repubblica e le direttive europee. Non avendo informato la popolazione di Cattinara e nemmeno i dipendenti dei due ospedali e non potendo, dunque, tenere conto dei risultati di tali consultazioni, il progetto non ha rispettato procedure
fondamentali come quelle della VAS, dimostrando forti lacune nel formulare un piano rispettoso e attento ai valori della sostenibilità, della salute, della dignità e dei diritti delle persone e , dunque, della compatibilità ambientale. La direttiva europea parla, infatti, di effetti ambientali in riferimento ad aspetti quali la biodiversità, la popolazione, la salute umana, la flora e la fauna, il suolo, l’acqua, i fattori climatici, i beni materiali, il patrimonio culturale, anche architettonico – pensiamo solo all’attigua piccola storica chiesetta – ed archeologico e il paesaggio.”