Operazione antidroga dei carabinieri in Fvg: arresti, perquisizioni e sequestri
Già dalle prime notizie si era capito che la vasta operazione anti-droga scattata all’alba tra Roveredo in Piano e Trieste da parte del Comando provinciale dei Carabinieri di Pordenone non era di routine, tanto che complessivamente l’indagine ha portato a otto arresti, quattro denunce e al sequestro di circa 21 chili di marijuana, 165 grammi circa cocaina e 60 grammi circa hashish, nonchè materiale vario per il confezionamento delle dosi e denaro probabile provento dell’attività illecita. I militari dell’arma hanno eseguito le misure di custodia cautelare emesse dalla Procura della Repubblica di Pordenone per spaccio e 16 perquisizioni nei confronti dei principali indagati e di acquirenti di marijuana e cocaina, anche con la supervisione dall’alto dell’elicottero del 14° Elinucleo Carabinieri di Belluno. I controlli hanno visto impegnati oltre 60 militari, comprese due unità cinofile antidroga e una per ricerca armi provenienti dai Nuclei di Laives (Bolzano) e Torreglia (Padova), i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Pordenone e del Nas di Udine. L’indagine, denominata Big Bag, era partita il 2 marzo scorso quando, all’interno di un condominio di Pordenone, i Carabinieri avevano individuato un borsone pieno di marijuana, poco meno di 18 chili. Quell’ingente quantitativo, lasciato nelle parti comuni dello stabile, ha dato il via all’attività investigativa, coordinata dal sostituto procuratore Monica Carraturo della Procura di Pordenone. Il 28 aprile un 25enne albanese, disoccupato residente a Pordenone, e la sua coetanea, barista italiana di Chions, erano stati arrestati in flagranza perché avevano acquistato 150 grammi di cocaina a Milano e volevano rivenderla ai giovani del Friuli Occidentale. Dopo un periodo di carcerazione, i due sono stati liberati e sono tornati nelle proprie abitazioni. Ma le indagini non si erano fermate a quel riscontro, tanto che il 27 agosto i Carabinieri hanno messo a segno un altro durissimo colpo alla banda con l’arresto dei tre giovani e il sequestro di altri tre chili di marijuana. Gli investigatori avevano capito che uno studente universitario 25enne di Roveredo in Piano – collegato al precedente sequestro del borsone e agli arresti di aprile – aveva appena acquistato i tre chili di marijuana e l’aveva suddivisa, dandone due etti a un operaio pordenonese poco più che ventenne che con il 25enne aveva un debito di droga. Lo studente voleva che lo estinguesse con il ricavato della vendita della marijuana. Sempre il 25enne ha poi affidato due chili di marijuana a un suo amico 26enne, operaio, affinché glieli custodisse in casa (ritenuta un luogo sicuro) in cambio di altri 250 grammi di marijuana come compenso. Quel che restava dello stupefacente è stato poi sequestrato dai militari di Pordenone in casa del 25enne, arrestato per spaccio insieme agli altri due giovani. In quell’occasione era stata denunciata a piede libero per lo stesso reato anche la mamma dello studente, già insegnante di scuola materna attualmente disoccupata, che era ben consapevole dell’attività del figlio, tanto da consentirgli di custodire in casa oltre mezzo chilo di droga. Oggi il 25enne e l’amico sono stati arrestati e accompagnati in carcere perché gli investigatori hanno chiarito che erano loro i proprietari della ‘Big Bag’ piena di marijuana sequestrata lo scorso marzo. Il borsone era stato trovato nelle parti condominiali di una palazzina dove la madre dello studente possiede un appartamento e aveva la piena disponibilità e possibilità di nascondere la droga; la donna è stata sottoposta ai domiciliari. Anche la barista, già arrestata ad aprile con i 150 grammi di cocaina, è stata sottoposta a perquisizione, a casa e nel locale di Chions dove lavora, sottoposto anche a un controllo amministrativo svolto dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Pordenone che hanno sospeso temporaneamente l’attività, avendo rilevato la presenza di una lavoratrice in nero, e del Nucleo AntiSofisticazione di Udine che ha riscontrato la mancata predisposizione delle procedure di auto-controllo, facendo scattare una sanzione amministrativa. Sulla vicenda c’è da registrare il commento del segretario regionale del Pd Renzo Liva (Pd): “Con l’operazione condotta con successo dai Carabinieri di Pordenone è stato inflitto un colpo notevole al traffico internazionale di stupefacenti, che trova nel nostro territorio e in generale in Friuli Venezia Giulia un’area di transito e di spaccio. Dopo l’ingentissimo quantitativo di cocaina sequestrato nel porto di Trieste e i vari episodi di criminalità collegati alla droga, si conferma che il nostro territorio non è affatto immune dall’influenza delle organizzazioni criminali, che inquinano il tessuto sano, arruolano piccola manovalanza e fanno circolare denaro di dubbia provenienza”. Lo afferma il segretario regionale Pd Fvg Renzo Liva, in merito all’operazione “Big bag” portata a termine dai Carabinieri di Pordenone, che hanno arrestato otto persone, ne hanno denunciato quattro in stato di libertà, e hanno sequestrato 21 chili di marijuana, 165 grammi di cocaina e denaro contante.