Parificato il rendiconto generale della Regione per l’esercizio 2018 dalla Corte dei Conti, rilevate “diverse criticità”
In una nota la Corte dei Conti, Sezione regionale di controllo per il Friuli-Venezia Giulia della Corte dei conti (Collegio giudicante composto da: Pres. Andrea Zacchia, Rel. Marco Randolfi, Cons. Fabrizio Picotti, Cons. Emanuela Pesel, Cons. Daniele Bertuzzi) ha parificato il rendiconto generale della Regione Friuli-Venezia Giulia per l’esercizio 2018.
Sulla base dei risultati riscontrati nell’ambito del controllo DAS – Dichiarazione di affidabilità del rendiconto di quest’anno (contenuti nella deliberazione n. FVG/15/2019/FRG) è stato possibile fornire una valutazione in termini di affidabilità del rendiconto regionale, ancorché con diverse criticità. Infatti, alcune operazioni contabili hanno fornito dei segnali di non piena rispondenza alle norme procedimentali e/o di prudente e sana gestione (cfr., in particolare, le conclusioni raggiunte in tema di entrate nonché, per le spese, in materia di pagamenti di fatture, erogazioni di contributi, rimborso delle spese di carburante, gestioni economali e spese del Sistema Sanitario Regionale). La Corte, sulla base dell’esito del controllo e di problematiche comuni alle operazioni analizzate, nel riscontrare l’affidabilità del rendiconto, ha invitato l’Amministrazione regionale ad un miglior rispetto delle procedure, sia amministrative che contabili, ad una più puntuale attenzione verso le scadenze temporali normativamente previste, nonché all’effettuazione di controlli effettivi prima di procedere a ciascun pagamento.
Per quel che riguarda in particolare gli esiti dell’istruttoria svolta agli effetti del Giudizio di parificazione, e nel rinviare al testo integrale della relazione che verrà allegata alla delibera di parificazione, sono state espresse alcune considerazioni in merito agli aspetti più propriamente contabili del rendiconto regionale, con particolare riferimento agli obiettivi di finanza pubblica per la Regione, per gli enti locali e per gli altri enti regionali, alla completa implementazione della contabilità economico patrimoniale (con la connessa redazione dello stato patrimoniale e del conto economico), all’indebitamento regionale, alle dinamica delle spese (con un particolare approfondimento dedicato alla sanità, ai trasferimenti agli enti locali, al costo del personale, ai debiti fuori bilancio), nonché alla dinamica delle entrate. Il tutto corredato anche da approfondimenti dedicati agli investimenti, alle garanzie e alle partecipazioni regionali. Dopo un breve richiamo all’accordo sottoscritto in data 25 febbraio 2019 tra il Ministro dell’Economia e delle Finanze e il Presidente della Regione, in particolare, si è posto in evidenza quanto segue:
1. la riclassificazione dei beni del patrimonio indisponibile e disponibile, che ha determinato rettifiche di valore pari a EUR 421,931 milioni, in ciò recependo anche le osservazioni formulate dalla Sezione lo scorso anno.
2. Nell’ambito del nuovo Stato Patrimoniale è stato rilevato il mutamento del perimetro delle partecipazioni societarie, dovuto all’acquisizione delle quote rinvenienti dalle ex provincie e, soprattutto, per via di alcune scelte operate dall’azionista Regione rappresentata in particolare dalla costituzione della Società Alto adriatico SpA (con l’obiettivo precipuo di ottenere la concessione autostradale attualmente gestita da Autovie Venete SpA), nonché sul fronte delle dismissioni, dalla riduzione della quota di partecipazione in Banca Mediocredito FVG Spa (nell’ambito di un piano industriale volto a favorire l’ingresso della banca in gruppo più ampio).
3. Nell’ambito dell’esame sulla consistenza totale del debito (a carico della Regione), è stato rilevato un aumento, in quanto il debito regionale passa da EUR 357,68 milioni (al 31 dicembre 2017) a EUR 382,07 milioni alla chiusura dell’esercizio 2018, pur nel rispetto del limite all’indebitamento previsto dall’art.62, comma 6, del D.Lgs. n.118/2011.
4. Relativamente alla dinamica delle spese regionali, sono state rilevate criticità in merito alla Sanità Regionale (con riferimento in particolare alla governance complessiva del SSR e alla mancata applicazione dei principi dell’armonizzazione contabile), oltreché dinamiche crescenti del costo del lavoro e un sistema istituzionale degli Enti Locali in corso di evoluzione.
5. A corredo dell’analisi effettuata sulle spese è stato operato altresì un approfondimento dedicato agli investimenti regionali che hanno visto una dinamica crescente del valore totale impegnato dalla Regione per spese in conto capitale afferenti a investimenti fissi lordi, acquisto di terreni, contributi agli investimenti e altre spese in conto capitale – (è stato registrato, infatti, al netto di quanto imputato sui capitoli di “limiti di impegno”, un valore impegnato pari a EUR 510,14 milioni nel 2016, EUR 628,56 milioni nel 2017 e EUR 645,34 nel 2018). Inoltre, un ampio spazio è stato rivolto anche alle garanzie regionali che al 31 dicembre 2018 ammontavano a EUR 449, 57 milioni, dopo aver evidenziato l’esistenza di un avanzo accantonato pari EUR 222,34 milioni (pari a solo 49,46% del debito potenzialmente garantito), ci si è soffermati in particolare sulle richieste di discussione che, nel periodo 2012-2018 sono ammontate complessivamente EUR 27,01 milioni, con un importo recuperato in rivalsa pari ad appena EUR 139.919,44.
Al termine di questa disamina la Sezione regionale di controllo ha provveduto a parificare il rendiconto generale della Regione Friuli Venezia Giulia per l’esercizio 2018 con le osservazioni contenute nella relazione in corso di deposito.